Creato da PapaveriSparsi il 26/04/2010

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Avrei voluto...

Post n°10 pubblicato il 08 Giugno 2010 da PapaveriSparsi



Anche solo per un attimo, avrei voluto sentire la brezza della serenità sfiorarmi il cuore.
Come il respiro di un sogno, come un orizzonte di luce.

Il mio buio non ha eco.
Resta immerso in se stesso.
Lacrimando speranze.
Donandole alla sete di una terra fredda.
La stanchezza impera.
Non ho più futuro.
L'ho smarrito inseguendo palloncini.
Pieni di parole.
Rincorsi dal vento di voci stanche.
Di solitudine vestite.

Anche solo per un attimo, avrei voluto sentire il profumo di domani e vivere del mio scrivere, sotto portici sul mare, il salmastro ed io.
Avrei voluto amare lo specchio che mi rifletteva il sorriso.
Avrei voluto non dimenticare la mia anima e il suo sentire.
Libertà di vita.
Avrei voluto avere una possibilità.

Avrei voluto.







Avrei voluto essere il principio di una quercia.

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Rispondi al commento:
kiki82z
kiki82z il 14/06/10 alle 15:11 via WEB
"Ti devo lasciare cuore caro, non mi troverai l’anno venturo quando tu ritornerai. La quercia glielo disse all’inverno incredulo, che pure sembrava per un attimo comprendere. Sospirando con fremito di rami scheletriti essa si piegò al vento freddo, passione che ancora non smetteva. - Io muoio. E sarò legna nel giorno del tuo prossimo ritorno. E riscalderò ginocchia di vecchi rattrappiti nel giorno del tuo prossimo compleanno. Tutto il mio bene accatastato cerchio dopo cerchio brucerà dal mio tronco mutilato. Ti prego non domandarmi nulla. Va’ via. Non voglio tu rimanga sui brandelli del mio corpo martoriato. Mite l’inverno invocò la primavera. Le raccontò del suo rigido dolore e lei per la cortesia lo sostituì ancor prima del calar del sole. Nell’andar via l’inverno strinse la quercia di una nebbia triste e trasparente, e tiepido sulle cime le sussurrò riconoscente: - Allora addio, cuore mio. La purezza del suo battito estremo l’abbracciò di un candido delirio di neve. E da lei si congedò per sempre, baciandola con un ultimo fiocco lieve che si disciolse sulle foglioline appena nate. Da qualche tempo, nel posto che fu dell’antica quercia, un oleandro separa le corsie di un’autostrada. L’inverno ritorna in quel luogo di tanto in tanto: a nevicarci, tenero, un ricordo d’amore."
 
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