Creato da PapaveriSparsi il 26/04/2010

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Post n°11 pubblicato il 29 Giugno 2010 da PapaveriSparsi









Ho camminato a lungo.
Attraversando paludi e sguardi, sorrisi ed incertezze,
ho contato passi come solitudini che si rincorrevano,
avide di trovarsi, per finirsi addosso, di una complicità d'insieme
mai conosciuta.
Ho scavalcato ostacoli e seminato campi arati,
bevendo il sole del mattino come una giovane cicala.
Ho atteso fortuna e amore, ma ciò che ho desiderato
è stato solo figlio di queste note emozionate,
a cui dono queste lacrime che corrono via dai miei occhi stanchi.

Sto perdendo tutto.
La mia casa, la luce dei miei occhi, la sorgente delle mie parole.
Di tutto ciò che è sogno non si vive.
Mi sono ritrovata vagabonda di me stessa,
senza un lavoro,
senza un domani.
Senza possibilità di sopravvivere.
Ho bussato od ogni porta.
Ma mi hanno risposto solo chiavistelli.
Ho cercato ovunque, ma ho trovato solo labirinti.
Resto senza nulla.
Con in mano solo il pallore della pelle, e le rughe dei palmi, 
a segnare un destino che nessuna zingara potrà mai leggere.
E questa disperazione avida che mi stringe in un abbraccio che ruba il respiro.

Questa è stata una finestra aperta sul filo dell'orizzonte.
Oltre ho trovato voi.
Molte anime meravigliose, dense di arcobaleni.
Ora devo salutarvi ed andare.
Non so dove, non ho più un domani,
nè un sorriso per accompagnare il mio distacco.
Ma voglio ringraziare tutti.
Chi in questi anni ha letto me oltre le mie parole.
Chi mi ha voluto bene.
Chi mi ha abbracciata tanto, tra folletti e papaveri.
Chi mi ha amato intensamente.
Chi mi ha detto 'ti amo' e invece mi ingannava.
Chi si è svegliato al profumo di croissant tra le mie braccia.
Chi è riuscito a capire chi davvero io fossi.
Chi si è emozionato leggendomi.
Chi si è emozionato abbracciandomi.
Chi ha attraversato con me il ponte delle favole.
Chi mi è stato vicino capendo che soffrivo.
Chi è andato via come un ladro, sapendo di rubare.
Chi non ha avuto paura della paura.
Chi mi ha preso per mano come se fossi una bimba.
Chi mi è stato amico.


Ovunque andrò di voi porterò qualcosa dentro di me.
Non potrò dargli vita con le mie parole, ma cercherò di non lasciare che il vento porti via i ricordi di questi anni, dal profumo di talco e dal gusto di zucchero filato.

Sono stata una ragazza felice qui.
Di una felicità sfiorata con timidezza, ma ricca in intensità.
Grazie per avermela donata.

Ora devo andare, sono capitano di una nave che attende di salpare.
Nel cielo un nuovo porto mi attende.

Vi bacio.

Cristina




 
Rispondi al commento:
DONNADISTRADA
DONNADISTRADA il 10/11/10 alle 22:47 via WEB
:(( un bacio papaverina*
 
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