Paper Cuts

Due passi


Non sono mai stata 'adattabile'. Credo sia alla base di una buona intelligenza 'adattarsi'. L'essere umano, adattandosi, ha raggiunto la cosiddetta evoluzione (o almeno quella che spaccia come tale). Io, piuttosto che adattarmi, mi chiudo. Son passati anni da quando ho fatto capolino in questo Mondo, eppure più passa il Tempo meno riesco a stare con gli altri. Gli esseri umani non mi piacciono, le formalità non mi piacciono, i pregiudizi partoriti per funzionalità sociali e mai sottoposti a critica mi disgustano, la volgarità delle intenzioni della mediocrità dei più mi delude.Sincerità di parole, sincerità di cuore, sincerità, come la cosa più semplice eppure più snaturalizzata in due occhi di uomo. C'è tanta paura della solitudine. Io ho paura dell'ipocrisia, della falsità, dei tentativi costanti di fare le scarpe anche a chi si dice di amare, fosse anche senza volerlo, o senza partorire a tal riguardo grosse macchinazioni. Per tanti è una forma mentis, una sorta di 'mors tua vita mea' che secondo me è invece molto antieconomica. Vorrei tornare ai miei 15 anni per guardare la pioggia attraverso i vetri e sognare. Sono passati 20 anni da allora, e sogno sempre meno. Cerco l'eccezione, e l'eccezione non la trovo. Cerco l'eccellenza, e l'eccellenza non la vedo. Ho bisogno dell'unicità, ma è tutta melma e non vedo terra.Riesco solo a fare due passi nei meandri della mia testa a rimettere a posto pensieri in disordine... e tanti devo buttarli via... purtroppo.