Oltre La Notte

La cassapanca dei ricordi


E' strano come, alle volte, mi venga da pensare a certe cose e certe persone "passate". Talvolta sono cose che vedo, a farmele venire in mente. Talvolta è la mente stessa che, oziosamente, le va a ripescare in quel grande baule che è la memoria, che tutto ritiene.In questo fine settimana ho fatto un pò di retrospettiva. Sabato era una giornata primaverile e mi sono concessa una lunghissima passeggiata per godermi il cielo ed il sole. Mi mette di buonumore, il sole. Domenica è stata, sostanzialmente, una giornata grigia e fredda, per cui me ne sono stata a casa.Forse è proprio il grigiore uniforme dell'inverno, in realtà, a tirar fuori dalla memoria le cose e le persone. Mi sono chiesta che fine avessero fatto le persone che mi è capitato di conoscere nel corso della vita. Cosa facessero, dove fossero. Diciamo più per curiosità che per reale interesse. Non credo che avrei molto da dir loro, in realtà. Gli anni sono trascorsi e tante cose sono accadute nelle vite di ciascuno. Penso che se uno di noi avesse voluto, si sarebbe fatto vivo.In realtà una persona si è fatta viva, lo scorso anno. Si tratta di V., che frequentava la mia stessa compagnia di millenni fa. Attraverso un parente, che lavora dove lavoro io, ha recuperato il numero telefonico del mio ufficio e mi ha chiamata. In verità, all'inizio, è stato un pò come se fosse comparso davanti a me un fantasma. Sono passati molti anni dall'ultima volta che ci siamo visti. La voce era sempre la stessa (ha una caratteristica particolare nel pronunciare alcune consonanti). Mi ha raccontato un pò del suo lavoro ed ha voluto sapere un pò come stavo io.E' stato come essere proiettata all'indietro. Mi è preso un pò di magone, un pò di nostalgia. Mi si è stretto il cuore, mi sono chiesta pure se avevo fatto bene a rispondere. Comunque è stato un episodio isolato. Le persone che hanno fatto parte, in passato, della mia vita sono sostanzialmente sparite. Come d'incanto. Forse le nostre strade si sono intrecciate a nostra insaputa, in una sorta di sliding doors in cui ciascuno, facendo una scelta inconsapevole, ha influito sugli eventi a questa scelta legati.Mi sono chiesta, anche, ieri, se mi sarebbe piaciuto rivedere queste persone. Se avessi avuto voglia di sentirli realmente o non per ubbidire ad un capriccio dettato, forse, dalla noia e dalla nostalgia. Credo che, in realtà, solo pochi di loro mi interessi sapere che fine abbiano fatto. Sono quelli con i quali ho diviso i momenti più belli.Spesso mi son chiesta come fa a "finire" un'amicizia. Come accade che ci si veda fino al giorno prima e poi...puff!...non ci si vede più. All'improvviso. Se ci sono dei segnali che vanno colti. Se c'è qualcosa che si può fare. O, forse, è semplicemente che si cambia e basta. Forse è così, forse si cambia, e quando si è molto giovani non si capisce o non si accetta che le persone e le amicizie possano cambiare. O, forse, non lo capivamo noi, quelli della mia generazione. Oggi, mi par di capire, si tende ad essere meno "problematici", più "sciolti" nelle amicizie. Segno dei tempi? Mah... Vedo che anche tra noi adulti (più o meno adulti, a dire il vero!) le cose sono cambiate. I contatti sembrano essersi fatti più superficiali. Non ci si lascia coinvolgere più di tanto da un'amicizia. Si resta a galla, si sfiora appena l'essenza di una persona. Come tante api che vanno di fiore in fiore, succhiando e non curandosi di quel che lasciano. Non curandosi del fiore.