Oltre La Notte

A quando la verità?


La vicenda di Elisa Claps mi ha particolarmente colpita. L'ho seguita attraverso la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto". Un filo rosso lungo diciassette anni. Sedici ne aveva la protagonista quando è scomparsa in quel di Potenza, un giorno di settembre.Luci ed ombre, molte ombre, di una vicenda italiana che, forse, sta per avere un epilogo, seppure tardivo. Il corpo di Elisa (gli esami autoptici sono ancora in corso ma i dubbi sono pressocché risolti) è stato ritrovato, mummificato, in una sorta di sotto tetto della chiesa che, per anni, in questi anni, i familiari di Elisa hanno sempre frequentato. Una beffa atroce del destino che, in questo caso, sembra essersi fatto complice dell'assassino.Elisa era un'adolescente di 16 anni quando scompare, il 12 settembre 1993. Sembra un'infinità di anni fa. Scompare così, all'improvviso. Doveva vedere un presunto spasimante, quel Danilo Restivo noto soprattutto per le stranezze che hanno costellato la sua vita di figlio di famiglia "potente". Pare che i due avessero un appuntamento, quel giorno. Comunque sia Restivo è l'ultimo ad aver visto Elisa viva. Doveva, pare, consegnarle un regalo. Ma lui, Danilo Restivo, di influente famiglia potentina, ha sempre detto di aver lasciato Elisa viva. Malgrado le macchie di sangue, che ha giustificato con una caduta per le scale. Malgrado tante, troppe stranezze nella vita di questo ragazzo che, all'apparenza, sembra avere qualche rotella fuori posto.Ma Danilo Restivo appartiene ad una famiglia di un certo nome, a Potenza, una famiglia, un padre, che lo proteggono, lo giustificano, lo coprono. Perchè Danilo Restivo ha la pessima abitudine di andare in giro a tagliare ciocche di capelli alle ragazze del posto. Dopo la sparizione di Elisa, addirittura, Restivo fu mandato in Gran Bretagna, per toglierlo da ogni "tentazione", per evitare che venisse ulteriormente "disturbato". Ma anche in Gran Bretagna Restivo finisce nei guai. Guai seri: un omicidio. Ed anche qui riesce, in qualche modo, a sfuggire alla giustizia. Un'ombra potente ed ingombrante, la famiglia Restivo.Spero sinceramente che ora, finalmente, si possa arrivare alla verità. Una volta per tutte. Lo spero per i familiari di Elisa. Ho visto la madre in televisione. Ho visto le sue rughe, il suo dolore, la sua amarezza per quei silenzi della chiesa, soprattutto. Per un credente deve essere un colpo basso. Un colpo inaccettabile. E' ora che la verità sia restituita a chi ha sempre amato e cercato giustizia per Elisa. Credo che sia ora davvero di dire "basta", di dirlo ad alta voce. Malgrado le inevitabili omertà di un paese in cui la famiglia "in vista" fa ancora la differenza. Fa ancora la giustizia.Credo fermamente che ognuno abbia diritto ad avere pace. In questa e nell'altra vita. Ed avere pace significa avere giustizia. Significa un nome ed un cognome da inchiodare alla sua responsabilità. A qualunque famiglia appartenga costui.