Oltre La Notte

Riflessi in uno specchio opaco


Giornata piovosa. E malinconica. Chissà perchè con la pioggia vien sempre su la malinconia. Forse perchè il cielo è grigio. Al solito mi sento "strana". Sola e nel contempo mai sufficientemente sola.Aspettavo la telefonata di un'amica. Dovevamo vederci, niente di definito, però. Sono sollevata di non averla sentita e, nel contempo, anche piuttosto irritata perchè non ha chiamato. Ultimamente l'amicizia, per me, è diventata un problema. Nel senso che non trovo, intorno a me, più persone amiche. Forse dipende da me e forse no, non lo so. Forse è solo una di quelle tante domande senza risposta che, sovente, mi vengono a trovare non invitate.Certo, i rapporti tra le persone, specialmente in città, si sono come scuciti, in questi anni. Il lavoro, la vita privata, i problemi di ogni giorno incoraggiano più i contatti sporadici che le amicizie più "impegnative". Si hanno molti contatti ma pochi rapporti profondi. Talvolta anche nessuno, per la verità.Molte persone "scompaiono" senza una motivazione. Semplicemente decidono di non esserci più nella vita dell'altro. Tutto qui. Poi le incontri nuovamente, a distanza di tempo, e scopri che, in realtà, non hai più niente da dir loro. E loro non hanno niente da dire a te. Forse non c'era, poi, molto in comune nemmeno prima, al di là della momentanea sensazione di solitudine.Mi capita spesso di pensare al passato, in questi giorni. Alle persone che ho conosciuto e perduto. Ed il pensiero, spesso, si fa malinconico. Confesso che ci sono momenti che vorrei tornare indietro, tornare a rivivere quei momenti, quelle sensazioni. Questa cosa non mi fa bene per niente e sto cercando di evitare di cadere nella trappola dei ricordi. Sto cercando di vivere consapevolmente il presente in ogni sua manifestazione. Ogni minuto, ogni secondo. Ma è difficile arrestare il dilagare dei ricordi, delle "piacevoli malinconie", del "come eravamo". A volte ci riesco, a volte no.La solitudine non mi pesa molto, ma un buon amico non è mai un ospite sgradito, nella mia vita. Sto disimparando a comunicare le mie emozioni e talvolta mi sembra di non aver molto da dire al prossimo. Comunicare è sempre più difficile. Comunicare nel modo giusto, intendo. Senza travolgere l'altro, senza aspettarsi più di quello che l'altro può e vuole dare.Forse dovrei semplicemente mollare le mie diffidenze, costruite su anni di delusioni. Ma le delusioni sono scuole di vita, tutto sommato. Vanno superate. Mollate, appunto. E, soprattutto, dovrei cercare di non aspettarmi niente dagli altri. Non la continuità, non la lealtà, non la costanza. Non quello che sono io. Gli altri sono altri. Sono diversi da me. In questo, anche in questo, può risiedere la loro bellezza...