Oltre La Notte

sisters


I problemi con P. stanno dando una svolta, secondo me, decisiva al nostro non-rapporto. Già, infatti il nostro è un non-rapporto. Come per molte sorelle e molti fratelli. Siamo nate "per caso" nella stessa famiglia. Non ci siamo scelte né prima di nascere, né tantomeno dopo. Ancor meno adesso.Una persona come P. non potrebbe mai essere mia amica, se non fosse mia sorella, intendo. I suoi valori e le sue scelte sono diverse dalle mie, ma non è questo il punto. Mi piacciono le persone diverse da me, sono un arricchimento. Il fatto è che quel "diverse dalle mie" sta a significare che lei è disposta a certi "compromessi" ai quali io non scenderei mai, pure se ammetto che i compromessi (non tutti) sono talvolta necessari. I compromessi sui valori quali l'onestà, la correttezza, la trasparenza nei rapporti interpersonali non li accetto.Come si fa a scendere a compromessi quando in gioco c'è la limpidezza e la coerenza? Proprio questa palese (ora) ambiguità, ha permesso a P. di ottenere non pochi vantaggi. Oserei dire che quest'ambiguità, spesso, si è manifestata come una sottile capacità manipolatoria, forse inconscia, forse no. Molti direbbero che P. è una persona diplomatica, ma la diplomazia, in fondo, non è anche la capacità di abbellire l'ambiguità e la manipolazione?P. sa "vendersi" molto bene, apparentemente. Sulla lunga distanza, però, un pò ci perde. Sulla lunga distanza sono io a guadagnarci. Io passo quasi sempre per la sorella "strana", umorale, difficile e chi ne ha più ne metta. Lei per quella che parla con tutti, che riesce ad avere buoni rapporti con tutti, che tutti cercano e via elencando. E' stata, per molti anni, una lotta impari: "vinceva" sempre lei. Ha vinto sempre lei. Almeno apparentemente. La sua è una corte dei miracoli, affollata di strani personaggi, diversi tra loro come il giorno dalla notte, ansioni di manifestarle la loro benevolenza con regalìe di varia natura. Non ultima, nel numeroso conto, anche una dirigente che non è stata estranea alla sua recente promozione.Credo di aver colmato la misura, oramai. Credo che, oltrepassato il disgusto, la rabbia e quant'altro, rimane solo l'indifferenza. Forse anche un pò di amarezza, per essere stata quella che ha sempre fatto di tutto pur di tenere vivo questo legame. Qualcuno direbbe che ho fatto più che bene, io, in verità, un pò me ne pento. Talvolta le persone imparano più dallo "specchio" delle loro azioni che dalla buona volontà e dalla disponibilità che si dimostra nei loro confronti.Di regali e di agevolazioni non ne ho mai avute, in vita mia. Il che mi lascia indifferente. Avrei voluto, però, più confidenza, più abbracci, più complicità. Queste cose, si, che mi sono mancate, e molto! Onestamente ora credo sia troppo tardi.