Oltre La Notte

Cronaca di una disfatta annunciata


Un tempo seguivo i mondiali di calcio. Un tempo molto lontano, in verità. Quando la nazionale aveva un bel gioco e dei buoni commissari tecnici. Se non altro, quando si perdeva, si perdeva "con onore", espressione verbale e situazione reale oramai entrambe desuete.L'Italia di ieri, quella calcistica, intendo, ha offerto il ritratto nudo e crudo dell'Italia reale. Disfatta. E' quello che mi è venuto in mente. Ma non solo dal punto di vista calcistico. Soprattutto dal punto di vista sociale e politico. Un paese in rotta completa, in confusione, perso.Ho visto la partita a tratti, tanto ci pensavano le grida dei vicini di casa a segnalarmi gli eventi più o meno "luttuosi" di quest'altra campagna d'Africa, anche questa completamente sbagliata, completamente vergognosa. Persino al supermercato c'era la radio sintonizzata sugli eventi sudafricani.Credo che mai come ieri le varie immagini che il paese - e chi questo paese governa - sta cercando di offrire al mondo sono coincise in un'unica, devastante, sgretolante immagine. E' caduta la maschera, o le maschere. Siamo un popolo confuso, disordinato, pochissimo coeso. Come la squadra che ci ha indegnamente rappresentato a questi mondiali di calcio. Che vergogna. E non solo calcisticamente parlando. Almeno Lippi ha avuto il "coraggio" di assumersi la responsabilità e la colpa di questa debacle da battaglia di Canne di antica memoria.Altri, che dovrebbero assumersi la responsabilità di ben altre Canne, politiche e sociali, se ne guardano bene, ovviamente. E noi li lasciamo dove stanno, ovviamente. Perchè squadra che perde non si cambia. Ovviamente.Certe volte mi sembra che gli italiani siano un popolo di tossicodipendenti, oramai incapaci di distinguere la realtà dall'immaginazione. Il buono dal cattivo. Il vero dal falso. E' come se vivessero in un mondo a parte, in una realtà tutta loro dalla quale non sanno o non vogliono svegliarsi, uscire. Non vogliono riappropriarsi di se stessi.Vedere la realtà e, nonostante tutto, andare avanti, come pochissimi italiani riescono a fare, è difficile. Talvolta estremamente doloroso, talvolta mortificante. E' come il mitologico supplizio di Tantalo... Gli antichi hanno sempre qualcosa da insegnarci, anche attraverso le loro "favole".Oramai qui, in questo paese di cera liquida, manco la speranza è rimasta, con buona pace di Pandora e del suo vaso.