VIVERE RAGIONANDO

UOMINI E PRETI


Uomini e preti E’ vero: è tempo di dubbi e di scoramento di fronte alla mediocrità di alcuni rappresentanti del sacro; ma è anche vero, per chi vuol vedere senza pregiudizi, che ci sono anche  preti santi secondo il cristianesimo e, come tali, degni di ammirazione da parte dei non credenti per la coerenza del loro comportamento.Uno di essi, interpellato su come definire questo momento, ci ha detto “non mi spavento affatto; io chiedo a Dio di far riflettere l’uomo sulla sua fragilità; credo che questo sia l’inizio della presa di coscienza dei suoi limiti,  che  se è  fatto con onestà intellettuale costituisce la miglior premessa per la conversione.Gli uomini di fede devono rendersi conto che il miglior modo di comunicare l’incomunicabile, per esempio le verità eterne, è quello di viverle con intensa, silenziosa semplicità: il comportamento silenzioso e coerente è il più eloquente ed efficace dei messaggi, meglio di molte prediche e di solenni dichiarazioni. Comunicare Dio, per chi ci crede, e vuole portare gli altri a crederci, è quello di far sentire loro il profumo di Dio quando  si avvicinano: questa è la migliore empatia ai fini della conversione. Essa affonda le radici nella costante autocritica, nella coscienza della propria nullità che rifugge dal giudizio per aprirsi alla misericordia; la stessa che portò il Dio in cui si dice di credere ad affermare di essere venuto per servire non per giudicare, per salvare mediante il sacrificio di sé”.