VIVERE RAGIONANDO

I VIP SILENTI


I VIP SILENTI non v’è dubbio che il Covid ha esacerbato gli animi dando luogo a un “tutti contro tutti” in cui trova posto l’espressione di un rancore (al quale forse non è estranea l’invidia) generalizzato verso i cosiddetti VIP, cioè coloro che in campo politico, economico, professionale ricoprono ruoli di particolare rilievo, che spesso li propone alla ribalta della cronaca ed alla forzata ammirazione del pubblico televisivo. A voler essere intellettualmente onesti dobbiamo dire che questo modo di fare di ogni erba un fascio non è assolutamente accettabile, anche perché non è detto che tutti indistintamente quelli che fanno parte della  massa giudicante si distinguano  per comportamenti moralmente ineccepibili in tutti i sensi e in tutte le circostanze. Denaro, potere, alta professionalità, possibilità di influenzare  l’opinione pubblica non sono automaticamente nemici dell’etica, dell’altruismo, del silenzioso operare il bene, come in realtà avviene in non pochi casi. Certamente sulla piazza forse non mancano VIP che gigioneggiano in esibizionismi fuori luogo, accompagnati da scarsa competenza, ed a volte repellenti; ma essi fanno parte del fenomeno uomo che è bene  lasciare al buon Dio di giudicare, perché lui solo sa cosa c’è “realmente” nel profondo dell’essere umano. Di fronte alla situazione in atto dobbiamo invece chiederci se non è giunto il momento di costruirci un’altra idea di VIP, a nostro giudizio largamente presenti nella società e non riconosciuti come “realmente VIP”; intendiamo dire i numerosissimi uomini e donne che “silenziosamente” promuovono il bene sociale con il loro  comportamento, che sfugge ai facili censori: intendiamo dire, con l’occhio al presente, i medici e gli infermieri che sono in trincea contro la pandemia, i volontari che si prodigano per aiutare le persone più deboli e (perché no?) I VIP  tradizionali( pochi o tanti che siano) che in silenzio, da sempre e oggi con maggior profusione di mezzi personali e materiali, aiutano chi è in difficoltà. Ma, da sempre, quelli che chiameremo i “VIP SILENTI”, annoverano fra le proprie fila uomini e donne (i cosiddetti “non indispensabili” secondo alcuni illuminati VIP tradizionali) che attingono alla loro ridotta pensione per aiutare figli e nipoti in difficoltà, nonché uomini e donne chiamati ad operare nei servizi sociali, con stipendi certamente non pingui, che non avendo mezzi di trasporto propri si sobbarcano ore di trasporto pubblico e pedestre per raggiungere “clienti” e luoghi di lavoro, ed anche professionisti che prestano la loro assistenza gratuitamente ai meno abbienti senza clamorose apparizioni mediatiche… E così via dicendo; e ciò  senza far rumore. Questi, a nostro avviso, sono i veri VIP ai quali si dovrebbe prestare più attenzione, specialmente da parte dei censori dal giudizio facile e generalizzato. Forse questi  VIP SILENTI   sono per un certo verso il sale della terra che la divina misericordia semina nella società, ispirandosi alla religione dell’uomo che non conosce diversità di razza, di colore della pelle, di censo, di credo religioso, di ruolo sociale,di ammontare del conto in banca.