VIVERE RAGIONANDO

Un partito o una larva politica?


Un partito o una larva politica ? Dimenticare la dinamica del consenso e gli  elementi costruttivi dell’immagine,  ignorare l’apporto dei sensori, cioè degli iscritti , non consultare periodicamente e capillarmente i componenti la massa dei votanti e simpatizzanti, operare  la scelta dei rappresentanti del partito senza mettere in primo piano i valori della competenza e della professionalità, sottovalutare l’importanza della struttura organizzativa, mancare di una documentazione organica sul contesto sociale al quale si chiede il consenso,  emarginare gli anziani ed i giovani considerando i primi non indispensabili ed i secondi perennemente immaturi, ed infine le donne viste solo come utili numeri per mettere in vetrina le pari opportunità: questi sono i tarli distruttivi di una compagine politica, alla quale impediscono di dialogare consapevolmente e puntualmente con la pubblica opinione interna ed esterna.Così facendo, col passare del tempo, la situazione si fa disastrosa caratterizzandosi con una consistente perdita  di voti; a ciò non è estraneo il fatto che i massimi esponenti, esaltati dalla autoreferenzialità e ubriacati dal coro dei clientes specializzati negli elogi e battimani continui (in vista del passare in cassa) siano indotti a crogiolarsi in successi temporanei più o meno  fasulli, erroneamente sopravvalutati anche se circoscritti e come tali non riflettenti, in termini puntuali, la reale posizione del partito ed il suo peso elettorale, in silenzioso inesorabile declino.In tale situazione, per invertire la tendenza e recuperare il consenso, è necessario sviluppare una costruttiva autocritica, ripensando il partito ed il contesto sociale in cui opera: attraverso un itinerario culturale che coinvolga specialisti di  varie discipline ; uomini e donne capaci di scattare una fotografia fedele  della compagine politica in declino, suggerendo ed operando, con impietosa determinazione, gli interventi necessari per far ripartire la macchina del consenso.L’alternativa è quella di restare una larva politica.