Parla con Heidi

L'isola dei morti di Arnold Bocklin - Libera interpretazione di un dipinto


  Attratto dal rumore ritmico di remi che fendono l'acqua e lentamente trasportano me e le mie pesanti spogli, mi lascio alle spalle il resto del frastuono della vita che piano svanisce.Fluttuo verso l'isola magnetica composta da un solo fatidico inesorabile silenzio. La quiete fatale sopra me pesa e piano il capo mi fa piegare. L'inevitabile richiamo mi affascina e spaventa. L'avvicinarsi della sponda mi porta l'inquietudine di non poterla più lasciare; di essere inghiottito non più capace di pensare. Ormai solo anima coperta da candida tunica bianca mi accingo ad essere come giudicato senza sapere da chi, senza sapere per cosa.La piccola barca finisce il suo viaggio sulla riva, lasciando me al mio destino e ripartendo con stessa andatura pesante... e anche quel battito cadenzato si allontana lentamente.Fra alti cipressi mi avvio senza bisogno di guida, ne di luce, che sembra seguire il mio cammino mesto fino ad arrivare a destinazione.
Ora percepisco il calore del chiarore che crea una sagoma scura davanti a me; l'ombra che segna la mia presenza.Il silenzio impone che sia io stesso il giudice: profondo conoscitore dei fatti costretto all'essenza ed alla verità, senza nessuna possibilità di inganno o di illusione. Pesante fardello reso sopportabile solo dal bagliore chi mi rischiara. La coscienza di colpe e paure. Il riflesso di verità e miseria. Questo il peso che rischia di inchiodarti qui e non lascirti più andar via. Questo il timore funesto che ti attira e ti inquieta.Tutto diventa niente. L'io si ridimensiona nel silenzio puro. Il peso si trasforma in leggerezza. L'inquietudine in conoscienza.Riconosciutomi finalmente infinitamente limitato mi libero della veste immacolata per unirmi sereno al raggio di luce che fin qui mi ha accompagnato. Mi elevo sfiorando le fronde dei cipressi e sollevato mi allontano dall'ipnotica isola.. e mi sveglio stordito e consapevole che potrebbe anche.. essere stato solo un sogno.