Essere e pensiero

Cosa (mi) rappresento...?


Propongo, per la lettura e l'analisi, il celebre incipit e parte del primo paragrafo del capolavoro di Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione (1819), anche in relazione al discorso svolto nel messaggio precedente e soprattutto nelle mie risposte ai commenti conseguenti.  Solo nelle molteplici "rappresentazioni" della realtà, la realtà sussiste e vive per noi. La funzione della filosofia è quella di nutrire ed ossigenare tali rappresentazioni, rendendole sempre più adeguate alle dinamiche del
nostro mondo interiore. Di conseguenza, solo nella relazione reciproca, donatrice di senso, il soggetto e l'oggetto diventano intelligibili. *  *  *"Il mondo é una mia rappresentazione": - questa é una verità che vale in rapporto a ciascun essere vivente e conoscente, sebbene l'uomo soltanto sia capace d'accoglierla nella riflessa, astratta coscienza: e s'egli veramente fa questo, con ciò é penetrata in lui la meditazione filosofica. Per lui diventa allora chiaro e ben certo, ch'egli non conosce né il sole né la terra, ma appena un occhio, il quale vede un sole, una mano, la quale sente una terra; che il mondo da cui é circondato non esiste se non come rappresentazione, vale a dire sempre e dappertutto in rapporto ad un altro, a colui che rappresenta, il quale é lui stesso......Nessuna verità è dunque più certa, più indipendente da ogni altra, nessuna ha minor bisogno d'esser provata, di questa: che tutto ciò che esiste per la coscienza, - dunque questo mondo intero, - è solamente oggetto in rapporto al soggetto, intuizione di chi intuisce; in una parola, rappresentazione.Naturalmente questo vale, come per il presente, così per qualsiasi passato e qualsiasi futuro, per ciò che è lontanissimo come per ciò che è vicino: in quanto vale finanche per il tempo e lo spazio, dentro i quali tutto viene distinto.Tutto quanto è compreso e può essere compreso nel mondo, deve inevitabilmente aver per condizione il soggetto, ed esiste solo per il soggetto. Il mondo è rappresentazione".Arthur SchopenhauerIl mondo come volontàe rappresentazione, vol IBari, Laterza, 1972