Essere e pensiero

Filosofi: chi e quando..?


E' possibile non filosofare?Spesso si pensa che l'attività filosofica riguardi solo una ristretta cerchia di addetti ai lavori, impegnati ad affrontare ed a risolvere astrusi problemi, lontani dalla vita reale della gente comune. Certamente esiste un livello di elaborazione organica di questioni filosofiche, frutto della riflessione specializzata di chi fa della filosofia una professione accademica.Molto più in generale e semplicemente, però, la filosofia è un'attività che é propria dell'uomo in quanto tale, nel momento in cui utilizza la forza della ragione per comprendere la realtà in cui vive, fornendo spiegazioni logiche e motivate ai problemi che si trova quotidianamente ad affrontare.L'uomo che si rapporta alla realtà in modo consapevole, osservando, facendo esperienze, cercando spiegazioni razionali e plausibili, fa filosofia e, ogni qual volta ricerca per capire, utilizzando la ragione come strumento privilegiato, anche se non unico, di orientamento, ritorna ad esercitare l'attitudine filosofica in modo naturale e spontaneo.A tal proposito, propongo un breve testo di Aristotele, tratto da un'opera giovanile, Protreptico o Esortazione alla filosofia, redatta molto probabilmente verso il 350 a. C., in cui il filosofo sostiene, in modo volutamente paradossale,  l'impossibilità di non filosofare: "...se la filosofia esiste, siamo certamente tenuti a filosofare, dal momento che esiste; se invece non esiste, anche in questo caso siamo tenuti a cercare come mai la filosofia non esiste, e cercando facciamo filosofia, dal momento che la ricerca è la causa e l'origine della filosofia...".Aristotele, Protreptico, fr. 4,in Frammenti, in Opere, vol 11,Bari, Laterza, 1988, p. 135.