Schegge di vetro sull'anima..la speranza nel cuore..la realtà negli occhi..la ricerca di un nuovo sogno nella mente..Sale sulla ferita..morsi rabbiosi che lacerano la pelle, lo stomaco, l'esistenza..voglia di vivere di nuovo con la luce dentro, paura di rimanere di nuovo accecata, brancolante nel buio del dolore..paura che la terra si sgretoli ad ogni mio passo..speranza che qualcuno tenda una mano..nuovi muri dopo aver abbattuto le difese..cadere e rialzarmi mi farà bene..se non mi ucciderà..mi farà diventare una persona nuova, forse non migliore perchè quanto di buono avevo è morto, ma diversa sicuramente..non mi voglio inginocchiare davanti a chi mi ha calpestato, non voglio mangiare la polvere di chi ha affrettato il passo per non camminare più con me..Chi sono?Chiedetelo ad altri..da me non avrete risposte perchè non ne ho neanche per me stessa..ma io sono così..cuore e anima circondati da barriere scheggiate da troppe fessure..e il mondo s'insinua a suo piacimento lasciandomi senza forze per gridare, senza respiro per fuggire, senza tempo per innalzare nuove difese..I sensi di colpa mi schiacciano, i difetti s'ingigantiscono davanti ai miei occhi e per cancellare la loro vista rimane solo l'autodistruzione..Chi sono io?Non lo so più..vivo e amo con tutte le forze di cui la mia anima è capace e le ferite inferte sono profonde da suturare..sangue nero, pelle lacerata fino all'osso, nervi scoperti che cerco di coprire con i brandelli delle forze che mi sono rimaste..Vivere tutto con tale profondità è devastante, è la mia condanna per la vita..salire sul tetto del mondo e scivolare nelle viscere della terra al primo soffio di vento per me è la quotidianità..croce e delizia di un'esistenza che non ha ancora trovato la sua ragione e il suo perchè..sono migliore di quello che permetto di vedere agli altri..o sono migliore di quello che permetto di vedere a me stessa..Chiusa in uno stupido guscio che m'inghiotte ogni minuto di più..voglia di gridare, di correre contro il vento furioso dei limiti che mi pongo da sola..scoprire di aver camminato per troppo tempo nella direzione sbagliata..devo solo scegliere la mia nuova strada, devo solo amarmi un pò di più, perchè qualcosa in fondo in fondo mi dice che non sono poi così da buttar via..c'è ancora qualcosa di buono in qualche angolo recondito del mio essere..deve esserci...convincersene..crederci davvero..che fatica..
Schegge come vetro
Schegge di vetro sull'anima..la speranza nel cuore..la realtà negli occhi..la ricerca di un nuovo sogno nella mente..Sale sulla ferita..morsi rabbiosi che lacerano la pelle, lo stomaco, l'esistenza..voglia di vivere di nuovo con la luce dentro, paura di rimanere di nuovo accecata, brancolante nel buio del dolore..paura che la terra si sgretoli ad ogni mio passo..speranza che qualcuno tenda una mano..nuovi muri dopo aver abbattuto le difese..cadere e rialzarmi mi farà bene..se non mi ucciderà..mi farà diventare una persona nuova, forse non migliore perchè quanto di buono avevo è morto, ma diversa sicuramente..non mi voglio inginocchiare davanti a chi mi ha calpestato, non voglio mangiare la polvere di chi ha affrettato il passo per non camminare più con me..Chi sono?Chiedetelo ad altri..da me non avrete risposte perchè non ne ho neanche per me stessa..ma io sono così..cuore e anima circondati da barriere scheggiate da troppe fessure..e il mondo s'insinua a suo piacimento lasciandomi senza forze per gridare, senza respiro per fuggire, senza tempo per innalzare nuove difese..I sensi di colpa mi schiacciano, i difetti s'ingigantiscono davanti ai miei occhi e per cancellare la loro vista rimane solo l'autodistruzione..Chi sono io?Non lo so più..vivo e amo con tutte le forze di cui la mia anima è capace e le ferite inferte sono profonde da suturare..sangue nero, pelle lacerata fino all'osso, nervi scoperti che cerco di coprire con i brandelli delle forze che mi sono rimaste..Vivere tutto con tale profondità è devastante, è la mia condanna per la vita..salire sul tetto del mondo e scivolare nelle viscere della terra al primo soffio di vento per me è la quotidianità..croce e delizia di un'esistenza che non ha ancora trovato la sua ragione e il suo perchè..sono migliore di quello che permetto di vedere agli altri..o sono migliore di quello che permetto di vedere a me stessa..Chiusa in uno stupido guscio che m'inghiotte ogni minuto di più..voglia di gridare, di correre contro il vento furioso dei limiti che mi pongo da sola..scoprire di aver camminato per troppo tempo nella direzione sbagliata..devo solo scegliere la mia nuova strada, devo solo amarmi un pò di più, perchè qualcosa in fondo in fondo mi dice che non sono poi così da buttar via..c'è ancora qualcosa di buono in qualche angolo recondito del mio essere..deve esserci...convincersene..crederci davvero..che fatica..