Ci sono viaggi che più degli altri segnano il nostro cammino. Incontri, paesaggi, persone, storie che vissute in un determinato momento della nostra vita assumono un significato particolare, un valore differente…e forse è l’assenza di superficialità, la voglia di rilassarsi mista a quella di scoprire una terra vergine e di farsi “indigeno” con gli “indigeni” a dare a questa vacanza un ricordo inestimabile. Non credete che sia andata in Australia o in qualche villaggio sperduto della Polinesia (ma ce ne saranno ancora?!), la meta del viaggio di nozze è stata Fuerteventura, un’isola che mantiene ancora intatto il suo lato selvaggio, ci sono zone nelle quali si può accedere solo a piedi e con un paio di gambe agili ed elastiche.Mi è sembrato di sentire la canzone di Rino Gaetano “ma il cielo è sempre più blu”, mai visto di un colore simile eppure io non provengo certamente dalla nebbia. Il vento, elemento caratterizzante del clima locale, riesce a mitigare i 30 e più gradi e così il sole ti riscalda senza disagio. Le dune di Corralejo: ritrovarsi nel deserto senza accorgersene e rimanere estasiati davanti allo spettacolare scenario delle maree nella spiaggia di Sotavento. L’incontro con Abibi, un mauritanio/canario che gestisce un locale della Costa Calma e che nelle serate splendide insieme agli amici conosciuti sull’isola ci ha raccontato della sua vita con l’esperienza di chi tene ‘o mare (Pino Daniele docet). Forse è per questo e per molto altro ancora che al ritorno da questo viaggio mi sento come i personaggi di una nota pubblicità delle crociere, depressa e demotivata
Saudade canaria
Ci sono viaggi che più degli altri segnano il nostro cammino. Incontri, paesaggi, persone, storie che vissute in un determinato momento della nostra vita assumono un significato particolare, un valore differente…e forse è l’assenza di superficialità, la voglia di rilassarsi mista a quella di scoprire una terra vergine e di farsi “indigeno” con gli “indigeni” a dare a questa vacanza un ricordo inestimabile. Non credete che sia andata in Australia o in qualche villaggio sperduto della Polinesia (ma ce ne saranno ancora?!), la meta del viaggio di nozze è stata Fuerteventura, un’isola che mantiene ancora intatto il suo lato selvaggio, ci sono zone nelle quali si può accedere solo a piedi e con un paio di gambe agili ed elastiche.Mi è sembrato di sentire la canzone di Rino Gaetano “ma il cielo è sempre più blu”, mai visto di un colore simile eppure io non provengo certamente dalla nebbia. Il vento, elemento caratterizzante del clima locale, riesce a mitigare i 30 e più gradi e così il sole ti riscalda senza disagio. Le dune di Corralejo: ritrovarsi nel deserto senza accorgersene e rimanere estasiati davanti allo spettacolare scenario delle maree nella spiaggia di Sotavento. L’incontro con Abibi, un mauritanio/canario che gestisce un locale della Costa Calma e che nelle serate splendide insieme agli amici conosciuti sull’isola ci ha raccontato della sua vita con l’esperienza di chi tene ‘o mare (Pino Daniele docet). Forse è per questo e per molto altro ancora che al ritorno da questo viaggio mi sento come i personaggi di una nota pubblicità delle crociere, depressa e demotivata