Partenope

Dal dentista


“Una paziente esemplare…magari ce ne fossero sempre come te, il più delle volte ci tocca inventare una miriade di scemenze per rassicurare di volta in volta le persone che si siedono su questa poltrona”. Questo è il commento dello staff, un dentista e tre assistenti (ma dato il grande numero di frequentazione direi tre amici) che ieri mi hanno estratto il secondo dei quattro previsti “morali del giudizi, altrimenti detto “ottavi”.Il mio percorso “dentistico” ha dei trascorsi da fare invidia a “E.R. medici in prima linea” tante sono le operazioni/terapie alle quali mi sono sottoposta pur di ripristinare in modo assolutamente naturale un sorriso degno di chiamarsi tale, ovvero senza protesi ma solo “riaggiustando” quello che madre natura mi ha donato. Da piccola mi dovettero estrarre i denti da latte che avevano radici ben impiantate e che non volevano saperne di cadere per lasciare spazio alla nuova generazione. Ricordo che già allora il dentista di turno ad ogni seduta per l’estrazione mi faceva trovare un pubblico di 3 o 4 bambini a cui io dovevo dare prova di coraggio e dovevo testimoniare che l’estrazione di un dente non comportava alcuna sofferenza. I nuovi denti tuttavia stanchi dell’attesa con fare vendicativo decisero di venire fuori storti e così dopo un percorso ortodontico adolescenziale privo di costanza e dunque di efficacia all’età di 22 anni decisi di “mettere le cose a posto” una volta e per tutte. Nel giro di tre anni mi hanno dovuto estrarre altri 4 denti (premolari) per creare dello spazio e per impiantare il nuovo apparecchio ortodontico che ho poi tolto e che mi ha portato a godere di un sorriso del quale vado orgogliosa perché frutto di assoluta forza di volontà e per certi versi direi spirito di abnegazione. Diventa difficile credere che la stessa persona che a detta di tutti i conoscenti in fatto di denti “è curaggiosa assaje” poi va in escandescenza se nelle sue vicinanze si presenta un’ape o un ragno, una lucertola o una rana. Misteri della psiche