Partenope

Toc Toc


Altro ricordo del mitico studio commerciale presso il quale lavoravo. Questo episodio mi riguarda in prima persona perché mi trovò oggetto di una “simpaticheria” nei primi giorni di lavoro da parte dei miei nuovi colleghi.Avevo superato il colloquio perché a detta di quella che poi divenne oltre che compagna di lavoro una cara amica, Dany, ero risultata maggiormente attenta ed educata (questa dell’ educazione fece contentissima mia madre che come ogni chioccia partenopea in fatto di creanza “ce tene assaje” ) .Lo studio era ampissimo e vi lavorava una quindicina di persone divise per stanze: La stanza non fumatori, quella dei fumatori, le due stanze dei soci e la mitica stanza dei pc della quale ho parlato in altro post.In attesa di definire la camera alla quale dovevo essere assegnata  facevo un po’ da “jolly” sotto la guida di Dany che mi impartiva, con scrupolo e senza gelosia alcuna, consigli e dritte per ampliare la mia esperienza lavorativa. Erano passati pochi giorni che feci conoscenza di un collega di ritorno dalle ferie e contemporaneamente alla sua venuta notai un comportamento strano nei miei confronti. Generalmente sostavo nella camera di Dany per quasi tutto l’orario lavorativo, con lei imparavo a registrare i ddt per poi creare le fatture riepilogative per alcuni clienti, mentre nei giorni immediatamente successivi all’arrivo di questo collega mi accorgevo di essere chiamata in continuazione in altre stanze, a volte anche senza un motivo reale. Fu solo dopo qualche giorno che scoperto il motivo Dany me ne mise a  conoscenza. La ragione per la quale era richiesta la mia presenza in altre camere era la seguente: i miei colleghi si divertivano del fatto che ogni volta che dovevo entrare nelle loro stanze  bussavo alla porta e soltanto dopo aver ricevuto riposta positiva entravo. Per loro era una novità perchè nella fretta lavorativa certe cortesie le avevano perse mentre io a detta loro avevo riportato un tocco di delicatezza allo studio. Bei tempi!