Partenope

Post N° 32


Ore 09.35 Tuoni, lampi, nubifragio…E’ vero che ieri pur di liberarmi dell’assordante per non dire scassacaxx vociare di quelli che dovrebbero essere bambini ma con fattezze simili a Nerone, considerato la loro propensione per accendere petardi e fuochi d’artificio anche in periodi non sospetti (mica possono attendere San Silvestro come tutti gli altri “cristiani”?!?), che bighellonavano nel cortile adiacente allo studio dove lavoro, avevo invocato l’arrivo della pioggia. Ma era ieri e non oggi, visto le commissioni esterne che mi attendono, la cena speciale che ho organizzato e per finire i vani sforzi per rendere i miei capelli da ricci/ondulati/intrattabili (con l’umidità la mia chioma diventa simile a quella di Maradona dei tempi d’oro) a lisci/distesi/sereni. Il tempo non dà più le certezze di una volta, prima bastava che mio padre decidesse di portare l’auto al lavaggio e subito dopo si scatenava quello che dalle mie parti è solito definire ‘o pata pata ‘ e ll’acqua (il padre del padre – un acquazzone),  oggi invece che l’auto in questione ha chili di sabbia sull’intera carrozzeria neanche se avesse partecipato alla Parigi- Dakar, senza nulla  dunque che lo facesse intendere, che succede? mi scoppia il temporale ed io mi ritrovo intrappolata nello studio, in religioso silenzio (i bambini perlomeno sono stati eliminati) con ai piedi un paio di sandali che fanno tanto “moda mare Postano” dunque non adatti a “Napoli allagata autunno/inverno” ad imprecare e pur odiando i luoghi comuni non posso far altro che pensare: …che non ci sono più le mezze stagioni, che si stava meglio quando si stava peggio e che sono sempre i migliori quelli che se ne vanno.