Partenope

Post N° 35


“Napoli milionaria” titola stamane un quotidiano partenopeo e non si riferisce alla nota commedia di Eduardo, dove tra miseria e contrabbando, di milioni se ne vedono ben pochi, ma riporta la notizia della vincita avvenuta in un paese alle porte della città di € 41.000.000 al superenalotto. Rifletto sulle possibili azioni del possessore del biglietto, nel momento in cui ha preso coscienza del cambiamento della sua vita e di contro penso a me rinchiusa in ufficio tra fatture e  bilanci.E qui d’obbligo nasce la domanda: ma i soldi modificano la nostra esistenza? Se a questo quesito rispondesse mia madre, non avendo alcun dubbio in proposito e senza alcuna retorica, con la sua saggezza di “chioccia partenopea”direbbe: “meglio essere ricchi 'e core che ricchi 'e denare”, comprendendo in queste parole il comportamento di una vita vissuta con impegno e consapevolezza nel separare i rapporti reali da quelli apparenti. Ella ha insegnato a noi figli a dare al denaro, tolte le necessità primarie , un’utilità marginale, e la frase che riporterò sempre tra quelle più care anche quando sarò lontana 400 km , che me la fa amare ogni giorno di più e che mi porta stamane ad apprezzare perfino le fatture e i bilanci e non mi fa deprimere al pensiero dei viaggi, degli acquisti che attendono il fortunato concittadino è la seguente: “Lucià a mammà, pensa ca l’armonia della famiglia, chella ca tenimmo nuie è l’unica cosa che nun se po’ accattà”. (la nostra unità familiare non ha prezzo).