Partenope

I don't understand


Reduce dall’ultima (e purtroppo non unica) figurella avuta via telefono con un cliente estero a causa della mia ignoranza per la lingua straniera più utilizzata sul globo, - (vabbè che nello specifico il cliente era inglese “purosangue”, con un accento simile a quel rospo del principe Carlo ) “ sta parentesi nun ferneva cchiù” – il mio principale mi ha proposto di frequentare un corso di inglese con indirizzo commerciale ,ovviamente, giusto per non ritornare in ufficio sapendo solo pronunciare “the book is on the table”. Dopo qualche giorno, dunque, ad iscrizione avvenuta, ho dovuto sostenere la prova di preselezione orale utile stabilire l’appartenenza ai vari gruppi di studio: Perfezionisti, livello intermedio, principianti…ed incapaci!Superata la conoscenza iniziale del tutor proveniente nientepopodimenoche dall’Inghilterra, ho iniziato a rispondere alle varie domande: What’s your name? – How old are you? …e via dicendo, tutto sembrava andare per il meglio, (vai a far capire al tutor che al cliente straniero non gliene frega un’acca del mio nome e della mia età), ad ogni modo mentre si concludeva la conversazione, il prof. mi ha salutato ed io per ostentare una decisione lungi dal possedere, con fare sicuro e convinto, che al solo ricordo mi viene da piangere, gli rispondo: AU REVOIR!!  - Delirio di risate in aula  Inutile precisare a quale gruppo sia stata assegnata.