Partigia

La falsa tolleranza


Vabbè, io sbaglio perchè mi inkazzo. E sbaglio. La persona saggia, civile e rassegnata dovrebbe fare una semplice alzata di spalle e al limite spolverarsi la polvere dalle scapole. E ci si sente signori. Io no, son cafone. Maleducato. Io mi incazzo e mi ritengo felice perchè proclamo la liberazione del mio stomaco e del mio fegato da tossine, tossine e tossine. E questo è il preambolo. Il fatto è che c'è una cretina (fegato, depurati!) che scrive, sul suo blog gentilmente ospitato da libero, cazzate madornali come questa: scrive la balda giovanotta a favore di quel grande uomo che è stato Benito Mussolini. Dice (scrive) che dovrebbe essere tollerato, dato che siamo in democrazia, inneggiare al Porco Pelato. Che lerciume pidocchioso, penso io, dire (e scrivere) questo. La mia intolleranza è tale che per il fascismo e per i fascisti si dovrebbe delimitare geograficamente un ambito ben preciso. Il loro posto è nelle fogne. Punto. E non per niente la Costituzione Italiana nata dopo venti anni e passa di dittatura vieta la ricostituzione del partito fascista. Non per niente la legge Mancino vieta l'esposizione di simboli fascisti, come la croce celtica ed il fascio. Non per niente la legge contro le violenze negli stadi vieta le bandiere delle squadre di calcio con le effigi riconducibili all'uomo esposto come un porco a testa in giù a piazzale Loreto.Ok, va bene. Sono intollerante. Con gli intolleranti. Il fegato regge.