PartitoSenzaNome

Perchè i nomi non servono.


Qualche settimana addietro, si è parlato della sentenza che autorizzava un padre a staccare la spina e porre fine alla vita vegetativa che la propria figlia vive da molti anni.Fui tentato di scrivere un post per esprimere la mia opinione, ma mi è rimasto, come si suole dire, il colpo in canna.Per alcuni giorni la storia non fu più accennata né dai giornali, né dalle televisioni, quindi mi sono congratulato con me steso per non essere intervenuto.Oggi la storia torna alla ribalta della cronaca, con una lettera scritta da questi, commenti espressi da quest’altro, iniziative prese da altri ancora.Io mi sono chiesto, essendo un padre e anche un nonno, cos’è l’amore paterno.E’ il diritto dovere di decidere quando è reso necessario ed indispensabile dagli eventi, qual è il bene e qual è il male per il proprio figlio..La decisione può essere giusta oppure sbagliata, in ogni modo è sempre sofferta. Deve essere rigorosamente personale ed indiscutibile.La prova è che mentre un padre decide in una direzione, una madre decide per la direzione opposta, in entrambi i casi le decisioni sono dettate da un grande, infinito, incommensurabile amore paterno.La cosa che più m’infastidisce e mi rattrista è che il caso possa diventare un tormentone per tutta l’estate da leggere e da discutere sotto gli ombrelloni.La stampa come il solito, per dovere di cronaca si abroga dei diritti che non le competono: giudicare casi di tanta umanità e  riservatezza.