I giorni

Post N° 162


Ne vorrei fare di cose. Ma il sussurro del vento mi tiene legato a questa vita,a questa sadica vita che risucchia nel suo animo, la mia anima, la mia inusitata speranza, la mia voglia di crescere per credere, e non per soffrire. Mi sento chiuso in un guscio, in una inevitabile menzogna, in una indicibile paura. La paura di sbagliare, la paura di allontanare da me i sogni, le voglie, i ricordi. Quanti ricordi ho! Ed ora, ed ora che li posseggo, che li ho, che mi appartengono,io decido di andarmene.
Decido di allontanare tutto da me,per qualcosa di nuovo, per qualcosa che non conosco, per qualcosa che mi fa paura. M’illudo che il pensiero possa cambiare, che il mio cuore torni a pulsare sangue rosso, e non rosa come adesso, come adesso che mi macchio di un’esperienza sbagliata, forse.  Mi ricorda il desiderio, la voglia di poter godere di qualcosa di nuovo, che può regalarti emozioni forti, forse anche sincere.ma poi, poi tutto cambia, tutto muta, tutto torna scontato e inusitato. Dall’altra la modicità di tanto tempo, le poche carenze, la voglia di poter essere sicuri. Ma sicuri di cosa? Forse di quel poco che ho avuto e guadagnato. Forse la voglia di ricercare il bagliore da tanto tempo tramontato. Vorrei ritrovare la mia calma. Vorrei abbandonare questa totale convulsione. Convulsione che toglie ai miei sensi il loro libero respirare.