A MANO LIBERA

Tratto da "Il pensiero doppio" di Patrizia P.


........Contatto. Pensiero. Definisci costantemente il mio essere e misuri il mio apparire. Devo assecondarmi, conosco questa sensazione. Devo assecondarti, sono irresistibilmente incompleto. Provo ad ordinare i miei pensieri. Tento di ritrovarmi ma ogni soluzione è adesso nascosta. La mente vaga e si allontana e il motore sanguigno afferma la propria predominanza costantemente. Ogni fibra del mio essere vibra, è tesa, ogni più piccolo movimento, esasperatamente lento è una dolce lotta.A così breve distanza tutto di te mi appare sin troppo nitido, indugio sulle lue labbra stuzzicandole appena. Le sento vibrare e pulsare, tentano e bramano. L’aria è immobile, uno strano calore su di me, in me. È fuoco e ghiaccio, sublimazione di stato.Accarezzo adesso parti di te oscure, recondite, lontane. Ogni piccola sensazione è uno spillo di piacere, è un susseguirsi notevole ed inalterabile e tu, origine di questo, ti espandi. È un viaggio, lo è sempre stato. Sei la mia destinazione ed il mio ritorno. Ti afferro dolcemente, ti sento mentre mi rispondi. I tuoi piccoli pugnali sono acuminati e graffiano la mia mano, strappano via ogni ulteriore ostacolo, affondando direttamente dentro me. Il tempo rallenta. Sono estremi che si riavvicinano, forme perse e distanti che si riadattano, si completano e si respingono allo stesso tempo  riavvicinandosi sempre di più ogni volta. Insistono, insisto, sono scariche intermittenti che mi guidano. Il mio corpo ti sente, risponde. Io ti sento,  sei la mia dimensione da adesso in poi.Chiudo gli occhi, ti scivolo intorno. Contatto, ancora. Pensiero. Il tuo respiro si sincronizza al mio, la mia bocca esplora, ricettiva. Tu schiudi le tue labbra delicatamente, è un piccolo ponte ciò che si crea. Piuma contro piuma. È labile questo confine, è fortissimo questo legame. La mie labbra intersecano le tue, disegni impazziti si studiano, si toccano, si tentano, distraggono. Sfioro per poi rallentare, ti sfioro per poi ritornare. Forme impazzite e umide combattono, stuzzicandosi e infine sciogliendosi. Ti trovo, ti gusto, ti assaporo e tu, intensa, mi sconvolgi. Sagome indomabili combattono artefici di maree sensuali, così pungenti, così dolci, così esasperatamente cariche di desiderio. Sei tra le mie braccia, sei con me, non posso allontanarmi, ho voglia di esplorarti e conquistarti. Dolci forme, forme sinuose e struggenti, disegni curiosi, esplorano. Le mie braccia dolcemente ti sostengono, tu dolcemente ti protendi. Le mie mani impazzite ti modellano e tu ancora cedi. Ho fame di te, saturi ogni mio pensiero e continui a stringere. Contatto profondo,  contatto, ancora.    E’ una frustata di calore la tua bocca, un oltraggio, un richiamo senza più resistenza.Delicate ti agitano le mie labbra tutto il loro sottile piacere, leggero.Una guerra trattenere ogni cosa di me, che mi sfugge ora incontrollata nella tua bocca. Tutto di me si esprime nel baciarti. Furiosa e scatenata, improvvisa tempesta di passione. Rallentato cullarti la bocca nella mia. Cedevole gioco incatenato al tuo desiderio prepotente.Ondata, armonia e divertimento. Metafora d’amplessi e di visioni. Percezioni che divengono viaggi, scogliere, venti impetuosi, distese di sabbie.Movimenti, azioni e effetti che moltiplicano il tuo essere in me.Le tue braccia, le tue mani e la mia febbre che sale senza pietà e scoppia come un mantice, dentro e fuori. ........