Secondo uno studio, in Italia i metalmeccanici sono stati sorpassati dai cocainomani. Ma il dato è controverso, perché ogni cocainomane ha compilato il questionario almeno quattro volte, a velocità impressionante Secondo un recente studio del Mulino sulla composizione di classein Italia, i metalmeccanici sono stati sorpassati dai cocainomani. Il dato è controverso, perché ogni cocainomane ha risposto al questionario almeno quattro o cinque volte, compilandolo a velocità impressionante e chiedendone con insistenza degli altri. Ma le tracce di polvere bianca nell'aria del centro di Milanocominciano a essere registrate in dosi sempre maggiori dalle centraline anti-inquinamento.Gli esperti se ne sono accorti perché le centraline, da qualche mese, anziché rimanere imbullonate nei siti prestabiliti,percorrono a velocità sostenutissima la circonvallazioneindossando una maglietta di Fabrizio Corona.
Ma qual è il profilo sociale dell'italiano cocainomane?Quali le sue abitudini? Quali le terapie più efficaci?Identikit Se vedete un giovane tra i 25 e i 35 anni, lampadato, con i capelli molto corti, la canottiera firmata, gli occhiali neri a specchio, tatuaggi sull'avambraccio, che vi sorpassa a destra su una Golf nera (o una Audi 3 nera, o una Mini Cooper nera) ascoltando house-music a un volume tale che l'abitacolo dell'auto si dilata fino a sembrare un camper, non potete sbagliare: o è un cocainomane o è uno stronzo. Molto spesso è entrambe le cose. Consumo La tradizionale sniffata con una banconota arrotolata è sempre più difficile perché ormai non si trovano più banconote pervie: sono tutte tappate dalle caccole del naso dei precedenti consumatori (il problema è anche allo studio delle banche: molti bancomat si sono inceppati perché zeppi di banconote sudicie di muco e di peli del naso. Vengono ripuliti con aerosol balsamici). In uso, dunque, molti modi alternativi di assunzione della polvere bianca. C'è chi la lecca da terra, chi la mangia a cucchiaiate, chi ci condisce la polenta, chi ci impana le cotolette,chi ci si fa lo shampoo. Il leader riconosciuto dei cocainomani dicorso Como, noto come Jimmy Aspirapolvere, la assume dalle orecchie grazie a una pompa per biciclette. Luoghi di ritrovo Discoteche e locali notturni non bastano piùa soddisfare il consumo. Gli spacciatori non fanno nemmeno intempo a parcheggiare che già decine di clienti aspirano l'interocontenuto della macchina, compresi il cric e il triangolo, introducendotubi di gomma nei finestrini e nello scappamento. Meglio i baretti chic, dove già alle sei del pomeriggio, all'inizio dell'happy hour,si possono notare ragazze e ragazzi che ballano vorticosamentefacendo 'unz-unz-unz-unz' con la bocca e tirandosi in faccia i long-drink, secondo la spiritosa usanza di Ibiza. Sono localiche si riconoscono facilmente perché la cassiera ha l'elmetto e ha recintato la cassa con filo elettrificato. In quei locali i cessisono così affollati che i gestori sono costretti a svitare il watere il lavandino per evitare che qualcuno, nella ressa, si faccia male. Molti gestori di corso Como hanno risolto la questione invertendo il rapporto tra locale e cesso: il locale è di un paiodi metri quadri, il cesso di due o trecento.Sesso Il rapporto sessuale tra cocainomani ha un andamentomolto tipico. Dura una quindicina di secondi, nel corso dei qualigli amanti si stracciano i vestiti di dosso con un machete, si urlano parolacce orribili, chiamano i passanti perché assistanoall'amplesso, telefonano agli ex partner per deriderli, ingoianocibo assortito, sfasciano la mobilia e danzano nudi davanti allospecchio. Allo scoccare del quindicesimo secondo, scoppiano a piangere e si accasciano addormentati.Terapie Il lavoro duro nelle miniere di salgemma, secondo gli esperti, sarebbe la cura più indicata, ma oramai scarseggiano.Asfaltare le strade in agosto, a mezzogiorno, potrebbe essereutile a patto che le linee bianche di mezzeria siano tracciate solo quando i lavoratori cocainomani si sono allontanati, altrimentipercorrono carponi chilometri di carreggiata inalando tutta la segnaletica. Da riesaminare il rimedio suggerito dai vecchi reazionari, il famoso "ci vorrebbe una bella guerra ogni paiodi generazioni".