Creato da Patellarocenterline il 05/05/2007
VENGONO PRESI IN ESAME TEMI LEGATI AL GIORNALISMO,ALLA COMUNICAZIONE,AL MARKETING CON L'AVVENTO DI INTERNET

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

andre360silvia.madia1974HenryVMillerJUDA_KISSgeozebpsicologiaforenseskodarIl_capo_dei_cattiviwalden66claudio_pizz
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

-GIORNALISMO IN EUROPA-

Post n°1 pubblicato il 05 Maggio 2007 da Patellarocenterline
Foto di Patellarocenterline

                               IL GIORNALISMO IN ITALIA E IN EUROPA
 -Il sesto Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione, "Le diete mediatiche degli italiani nello scenario europeo", realizzato con la collaborazione, tra gli altri, del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e recentemente presentato in occasione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, contiene, come ogni anno, un capitolo dedicato alla condizione della professione giornalistica. Quest'anno viene presentata una comparazione europea delle modalità di accesso alla professione: "I giornalisti nello scenario europeo".
I quattro paesi esaminati, Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna, pure nelle loro diverse discipline del lavoro giornalistico, sono accomunati dall'offrire agli aspiranti professionisti dei media due vie di accesso al giornalismo distinte, ma parallele. Una, quella sempre più caldeggiata a livello di associazioni professionali,  consiste nel passare attraverso un corso di laurea oppure una scuola di giornalismo. L'altra, quella più antica, prevede una esperienza sul campo.  In nessuno dei paesi esaminati è richiesta obbligatoriamente la laurea, anche se il profilo del giornalista europeo è, sempre più, quello di una persona laureata e specializzata. Un tratto che quindi accomuna i quattro paesi è sicuramente l'evoluzione di un mestiere in una vera e propria professione sempre più tecnologica e delicata.
Nel sesto Rapporto, da un confronto delle diete mediatiche in Italia, ossia del numero e del tipo di media normalmente, con Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna, il nostro paese appare il più arretrato, nonostante il considerevole sviluppo che  ha registrato negli ultimi anni. Ci sono ancora troppe persone che vedono solo la tv, ovvero soltanto quella tradizionale, siamo i più scarsi lettori di carta stampata (libri, quotidiani), e siamo gli ultimi nella diffusione dell'uso della rete web di Internet.
Giornalismo e letteratura nella rete Web di Internet.

-Agli albori della creazione ufficiale delle Rete Web di Internet pubblicammo per il Forum dell' Università de Costarica alcune considerazioni circa il futuro del giornalismo,dell'editoria e della letteratura relativamente ai nuovi media e alla tecnologia.Da allora è passata molta acqua sotto i ponti:per esempio è abbastanza recente la comunicazione dei vertici del quotidiano statunitense New York Times,che ha attualmente un milione e mezzo di lettori on-line ed un milione off-line,di editare nel volgere di cinque anni la testata unicamente attraverso Internet.
Per quanto concerne la letteratura ed i suoi derivati,le considerazioni sovraesposte e rimarcate qui di seguito,credo possano dare adito ad un dialogo attuale e costruttivo circa le nuove tendenze connesse a queste multiformi realtà.

APPUNTI STORIOGRAFICI

-Il termine "cyberpunk" fu inventato dal critico e teorico Gardner Dozois a proposito dei romanzi di William Gibson e in particolare di Neuromante che uscì nel 1984. Fu lo stesso Gibson a definire il cyberpunk come una terza e nuova corrente nella scena della fantascienza contemporanea, una sorte di terza corrente della letteratura science&fiction . Nei manifesti programmatici della prima ora del cyberpunk, come nei romanzi che ne hanno segnato l'esordio, abbondano le allusioni a una Rete delle Reti destinata a informare di sé il mondo della comunicazione, a mutarne ritmi e riti, introducendo nuovi bisogni, abitudini, nuovi parametri estetici.Di tale diffusione il cinema aveva intuito la portata, i possibili risvolti politici, la pericolosità, le risorse. Da tali intuizioni aveva fatto scaturire una serie di riflessioni e di visioni che oggi sono di sorprendente, quando non stringente, attualità. E' soprattutto per questo motivo che a distanza di ventanni il cyberpunk è un'ideologia ancora attuale. Il cyberpunk è una realtà controculturale in cui i giovani tecnologici, solitari, indifferenti alla dimensione del valore, hanno aderito all'immaginario cyber per declinarlo in una prassi antagonista. Come tutte le ideologie anche il cyberpunk è il risultato di altri movimenti e forme di pensiero precedenti. Innanzitutto possiamo ricondurlo al Sessantotto, che fu un'improvvisa percezione del divario fra le istituzioni e la realtà. L'energia di reazione che si sviluppò allora è semplicemente impensabile oggi. Finita la fiammata le istituzioni ripresero quasi subito in mano le redini della storia ma oramai senza più nessuna possibilità di legittimarsi con ragioni ideali, per cui si generò allora il paradosso che innerva di sé tutta la vicenda dei movimenti giovanili: l'idealismo proprio di tali realtà ha messo a nudo la sostanziale mancanza di ideali della società adulta. E' stata una rivelazione traumatica in virtù della quale il mondo giovanile ha rinunciato per sempre a proporre i propri ideali al mondo. E' per questo che il cyberpunk, derivante, come si può intuire dal nome stesso, dal punk , è un'ideologia antiutopica.La più rilevabile costante nel cyberpunk sta nel proporre un uso esclusivamente ludico, rituale, espressivo del computer. Sognare, creare, comunicare, viaggiare quanti gli usi del computer senza nemmeno lambire le cronometriche ragioni del processo produttivo! E' questo il centro della filosofia del cyberpunk come cultura antagonista, che si situa in prossimità del nesso fra rappresentazione e tecnologia. Una fra le più caratterizzanti attitudini antagoniste è quella che consiste nel saper creare un orizzonte ulteriore rispetto a quello cui la realtà quotidiana guarda come linea di confine tra reale e immaginario. Essendo prassi fortemente legata al rito e alla rappresentazione, l'antagonismo ha bisogno di simboli per esistere e comunicare. Tanto più oggi che, cadute le utopie, i simboli ne rilevano la funzione di contatto tra reale e immaginario, mondo fisico e mondo delle idee. In ogni uso ludico o espressivo del computer, dall'hackeraggio alla chat , dalla produzione di immagini ai giochi di ruolo, il cyberpunk coglie e pone a tema questa urgenza di decontestualizzare la tecnologia, strappandola all'ingranaggio produttivo al quale è elettivamente destinata e collocandola in una zona franca rispetto al sistema. E così mentre la città diventa sempre di più uno spazio enigmatico e ostile, il corpo e la macchina, uniti dal medesimo fallimentare destino trovano in tale comunanza inedite ragioni di simbiosi, confluiscono l'uno nell'altra. Al processo produttivo, che ha voluto il corpo umano in concorrenza con la macchina nell'assicurare standard sempre più elevati di efficienza il cyberpunk risponde inscenando il teatro della commistione tra organico e inorganico, e lo fa con le modalità provocatorie già sperimentate dal punk. Agli spilli conficcati nella carne e agli arti mutilati, si sono ora sostituite le protesi meccaniche ed elettroniche del cyber. Allora come oggi però il segno forte consiste nel sottrarre la materia organica e inorganica ai meccanismi dell'apparato produttivo e a farne elementi costitutivi di rappresentazioni rituali. E' questo il corpo cyber, il cyborg.Il cyberpunk sfugge alle definizioni di movimento, controcultura, subcultura giovanile, genere letterario, cinematografico, teatrale, musicale e nello stesso tempo partecipa di tutti questi ambiti e con tutti ha creato un interscambio di temi, suggestioni, prassi estetiche, soprattutto col cinema (come abbiamo potuto notare attraverso l'analisi di Blade Runner). Il cyberpunk finisce con l'essere una sorta di immaginario, qualcosa che "è nell'aria" e si concretizza in varie forme senza corrispondere totalmente a nessuna di essa.
Dalle considerazioni fatte possiamo concludere che sia la profezia di Ridley Scott sia l'ideologia antiutopica del cyberpunk hanno avuto un riscontro al giorno d'oggi infatti attualmente possiamo dire di aver visto cose che noi umani prima potevamo solo immaginare.

"LA RIFORMA DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI"

-TORINO-"L'Ordine dei Giornalisti del Piemonte promuove un confronto nell'imminenza delle elezioni,su un tema essenziale per il futuro della nostra professione:"la riforma dell'Ordine".
Dopo quarant'anni la Legge istitutiva del 1963 è palesemente inadeguata a reggere il grande sviluppo della società della comunicazione,con la nascita dei nuovi soggetti multimediali.
Contestualmente l'esplosione delle questioni etiche,i tentativi di bavaglio alla libertà di stampa,le concentrazioni editoriali sollecitano un contesto di autoriforma della professione che parta dalla categoria e dalle sue istituzioni."
A questo comunicato a firma del Presidente dell'Ordine dei Giornalisti,Consiglio regionale del Piemonte,Dr: Mario Berardi farà seguito un convegno nel contesto delle scelte dell'Ordine Regionale di coinvolgere tutte le provincie della Regione.
Oltre al Presidente,interverranno Lorenzo Del Boca,presidente nazionale;Domenico Falco,vice-presidente nazionale;Vittorio Roidi,segretario nazionale;Franco Siddi,presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana(FNSI).
Il confronto sarà aperto a tutti i colleghi,anche come contributo ad una preparazione programmatica seria della imminente scadenza elettorale.

http://www.laproxima.it/patellaro

http://patellarocomunicazione.wetpaint.com

http://patellarocenterline.wetpaint.com


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963