Solo triste

tratto da "IL DIARIO DOPPIO"


[....]In Val Ferret, ai piedi del Monte Bianco, una valanga più di un anno fa (se cito correttamente), è scesa su un piccolo abitato, spazzando parte soltanto di quelle case. Si tratta dell’abitato di Planpinceux, ci fermiamo qui ormai verso le 14 per pranzare in un bar, piccolo ma carino.A stomaco vuoto, si sa, non si vede neanche se piove (e il tempo non è bellissimo ad ogni modo) e che una valanga sia caduta qui non mi passa neanche per la mente.Con il panino tra i denti, però, comincio ad osservare che le case non sembrano proprio in ristrutturazione, sembrano solo rotte, mi chiedo perché non le aggiustino dunque, sono così graziose e in un posto incantevole. Mi si fa notare, da persona lungimirante, che qui è appunto caduta una frana, non lo ricordavo e adesso rammento la notizia sentita al telegiornale. Guardo la montagna, oltre la strada, dal versante opposto al monte Bianco, subito mi pare chiaro che una valanga che cade da quella posizione non può che sconfinare, sebbene tanto lontana e arrivare a queste case apparentemente al sicuro.A questo punto le domande si fanno pressanti e chiedo, mi si dice che la valanga ha ridotto così le case e che non viene dato loro il permesso di ricostruirle, di aggiustarle, con il pretesto che si trovano in un posto pericoloso. Ancora che mettere in alto, sulla montagna, i taglia-valanghe non è cosa da chiedere, quelli ci sono più a valle dove i centri abitati sono più affollati.Gli abitanti di questo posto però sono ancora qui, vivono qui, anche se hanno paura e comunque vogliono le loro case. Verissimo, sono poche case, ma inserite con perfezione in questo paradiso di montagne. Chissà se ci fosse un hotel dotato di tutti i confort, a oltraggiare il paesaggio avrebbero messo i taglia-valanghe…Invece ci sono alcune famiglie e un bar, modesto.E nemmeno capisco se si è indicato altro sito per costruire una casa, mi parrebbe doveroso gesto di aiuto per chi è stato colpito in prima persona da un evento naturale che ha spazzato la sua abitazione in pochi decimi di secondo.Questa è solo misura di proporzioni, qui i colpiti sono pochi, a Longarone erano tanti (ma là vi era anche la volontà di provocare una strage). Questa dunque non è notizia abbastanza grande per un articolo in prima pagina, non è cosa da ricordare sui libri di scuola, non lo ricordano davvero più che i pochi che ci abitano.Ed è la dannata misura del valore che diamo all’essere umano. Quando i colpiti sono pochi, quei pochi meritano meno compassione, i tanti di più e via dicendo.Sbagliato. Sbagliato.Di questo vorrei parlare anche in merito alla strage dell’ 11 settembre 2001.Patrizia.