Ghiaccio del grandioso “Mci Center” di Washington, vicinissimo alla Casa Bianca; Mondiali 2003 di pattinaggio di figura. Carolina Kostner, gardenese stella emergente del pattinaggio artistico azzurro e internazionale, debutta all’età di 15 anni negli iridati senior. E’ diciassettesima dopo gli obbligatori, ma balza al sesto posto della generale grazie ad un eccezionale short-program (4° assoluto) che le permette di lasciarsi alle spalle nientemeno che Sarah Hughes medaglia d’oro ai Giochi di Salt Lake City e altre fuoriclasse come Jennifer Robinson, canadese, e Elena Liashenko, ucraina. Un programma che prevede triplo ritberger, triplo lutz, triplo toe loop e doppio axel; i voti dei 14 giudici volano alti da 5.3 a 5.7 per la valutazione tecnica e da 5.3 a 5.6 per quella artistica. Poi qualche penalizzante indecisione nel libero finale, ma Carolina sarà comunque prestigiosamente decima in questo Mondiale di Washington che consegna il quinto iride alla meravigliosa Michelle Kwan. Figlia di Erwin Kostner che è stato uno dei più grandi difensori dell’hockey ghiaccio italiano (212 presenze in azzurro tra il 1976 e il 1992), oggi responsabile tecnico della Nazionale under 18 e allenatore in Svizzera delle giovanili dell’Ambrì Piotta. Da tre anni lavora al centro di preparazione olimpica di Oberstdorf, con l’allenatore tedesco Michael Huth, la coreografa canadese Megan Smith e il preparatore atletico portoghese Carlos De Borba. E lì, in Germania, studia: liceo linguistico. Un percorso di rigoroso impegno e sacrifici che l’ha già portata alla medaglia di bronzo ai Mondiali junior di Ostrava, sempre nel 2003, dietro alle due giapponesine Yokina Ota e Miki Ando, e al quarto posto agli Europei di Malmo, il miglior risultato italiano dal bronzo di Susan Driano a Goteborg 1980.
La carriera di Carolina Kostner
Ghiaccio del grandioso “Mci Center” di Washington, vicinissimo alla Casa Bianca; Mondiali 2003 di pattinaggio di figura. Carolina Kostner, gardenese stella emergente del pattinaggio artistico azzurro e internazionale, debutta all’età di 15 anni negli iridati senior. E’ diciassettesima dopo gli obbligatori, ma balza al sesto posto della generale grazie ad un eccezionale short-program (4° assoluto) che le permette di lasciarsi alle spalle nientemeno che Sarah Hughes medaglia d’oro ai Giochi di Salt Lake City e altre fuoriclasse come Jennifer Robinson, canadese, e Elena Liashenko, ucraina. Un programma che prevede triplo ritberger, triplo lutz, triplo toe loop e doppio axel; i voti dei 14 giudici volano alti da 5.3 a 5.7 per la valutazione tecnica e da 5.3 a 5.6 per quella artistica. Poi qualche penalizzante indecisione nel libero finale, ma Carolina sarà comunque prestigiosamente decima in questo Mondiale di Washington che consegna il quinto iride alla meravigliosa Michelle Kwan. Figlia di Erwin Kostner che è stato uno dei più grandi difensori dell’hockey ghiaccio italiano (212 presenze in azzurro tra il 1976 e il 1992), oggi responsabile tecnico della Nazionale under 18 e allenatore in Svizzera delle giovanili dell’Ambrì Piotta. Da tre anni lavora al centro di preparazione olimpica di Oberstdorf, con l’allenatore tedesco Michael Huth, la coreografa canadese Megan Smith e il preparatore atletico portoghese Carlos De Borba. E lì, in Germania, studia: liceo linguistico. Un percorso di rigoroso impegno e sacrifici che l’ha già portata alla medaglia di bronzo ai Mondiali junior di Ostrava, sempre nel 2003, dietro alle due giapponesine Yokina Ota e Miki Ando, e al quarto posto agli Europei di Malmo, il miglior risultato italiano dal bronzo di Susan Driano a Goteborg 1980.