Pattinando...

Roll Bounce


Fine anni ’70. Il giovane mago del pattinaggio “artistico” (a tempo di musica un incrocio tra la dance più sfrenata e il pattinaggio vero e proprio) Xavier, detto X, assieme alla sua banda (The Garden Boys), un tempo regnava sulla pista del Sud della città. Ma quando si chiudono le porte del Palisade Gardens, a causa del fallimento dello stesso, è la fine di un’era e l’inizio di un’altra, che vede i ragazzi avventurarsi in un territorio completamente sconosciuto ed esclusivo: l’elegante pista Sweetwater Roller nel North Side, piena di giovani pattinatori ricchi e viziati con fantastiche ragazze in calzoncini corti…E per X ed i suoi amici, Sweetwater è un affascinante mondo nuovo che dà vita ad un sogno impossibile: vincere la competizione annuale, lo “skate off”, che si svolge sulla pista da ballo… Ma soprattutto anche la difficoltà di inserirsi in un nuovo ambiente esclusivo e “puzzone” come quello dello Sweetwater e poi lo scontro con la stella del posto: il vincitore ormai delle ultime tre edizioni della competizione più importante di skate: Sweetness, l’idolo della folla. Qui, però, X rincontra Naomi, una sua “ex amica” (da sempre innamorata di lui) ma anche un gruppetto di bianchi: la squadra dei sweetwater rolly, con i quali parte da subito la competizione…Tra sfottò, amori sfiorati e poi incrociati, dolori passati che tornano a galla (vedi la morte della madre di X), rapporti con i genitori perduti e da ricostruire, X e la sua banda arriverà sino alla finale. Vincitori ex-aequo con i Sweetwater, Sweetness sfiderà X ad un “incontro” singolo, sino alla “morte”, ovvero a chi cade in terra per primo. Chi vincerà?Acconciature alla Jimmy Hendrix, scontro etnico tra neri e bianchi, crescita generazionale, canzoni nostalgiche anni ’70, sono il perno di questo curioso e divertente film che è una sorta di parodia di alcuni prodotti televisivi del passato, soprattutto nei tempi e nelle battute tipiche della tv (in questo caso nel senso buono e migliore della parola). Roll Bounce è un film fintamente per ragazzi (ma anche per loro) che aspira ad una platea più vasta, il Saturday Night Fever nero del 2000 (anche se riporta a quegli stessi anni), ma con maggior ironia e sarcasmo del capolavoro di John Badham che è il punto di partenza per arrivare a questa commedia fuori da ogni schema cinematografico. Musica, amori e sentimenti si fondono a tempo di musica per ballare sulle punte dei pattini, con gli attori e gli stunt) che ci fanno vedere cose incredibili, ma senza perdere mai di vista l’essenza stessa del cinema: l’anima dolente e divertente al tempo stesso della storia. Una storia che parla di sconfitte e di vittorie, e in questo la regia richiama molto alcuni film di Spike Lee (in particolare i primi), una regia acuta, dura, ricca di citazioni. Un film da non perdere, da rivedere o da recuperare. Una delle sorprese della stagione 2006…