Pattinando...

Ora la politica usa lo sport...


...e Plushenko potrebbe lasciare il ghiaccio proprio per questa!
Entrare in politica, a San Pietroburgo, in un partito appena nato che si candida a rubare voti a Putin dentro la Russia dei sospetti. Anche per uno abituato ai salti tripli sul ghiaccio è un progetto audace. Eugeny Plushenko, lo zar dei pattini, pensa al futuro e riparte dalle origini, da un programma centrato sul livello di povertà.La conosce bene, a 4 anni, lui imparava a stare in equilibrio sulle lame e la madre asfaltava le strade a Volgograd, salario al minimo dedicato ai futuri axel del bambino e quotidianità da fame. L'investimento ha funzionato e Plushenko usa lo stesso calcolo per inventarsi un’altra vita. Dopo l’oro alle Olimpiadi si è preso un anno di riposo da dedicare ai grandi incassi, ai galà, come quello che lo riporterà a Torino il 26 dicembre. «Non posso fare questo a vita, non ho ancora deciso se tornerò alle competizioni, però so che presto dovrò cambiare. Di politica non so nulla, cercavo una strada, questa mi sembra buona». Non l’ha sempre pensata così, Plushenko è molto più di un campione, è un perfezionista assoluto nello sport che più conta in Russia e i politici lo corteggiano da tempo, «ho sempre detto no». Fino a che gli ha bussato alla porta Oleg Nilov, presidente della Federghiaccio di San Pietroburgo e esponente del nuovo partito popolare, Just Russia, è il nome internazionale, varato a ottobre con idee ambiziose. Vogliono togliere il 7% dei voti a United Russia, partito filo Cremlino che sostiene Putin. Plushenko sarà il terzo candidato nella lista delle prossime regionali, se si comporta bene salirà di grado prima delle elezioni del 2008. «Sì lo so, le mie motivazioni sono più pratiche che ideologiche, ma i punti di cui ho discusso riguardano temi a cui tengo, bambini e poveri. Mi impegnerò». Asciutto come quando prova limando i difetti.La Russia ha già tentato di sfruttare il fascino dello sport, ma mai prima d’ora si era impegnata tanto. In passato hanno ricoperto cariche pubbliche Vyacheslav Fetisov, idolo dell’hockey oggi promotore della candidatura Sochi per le Olimpiadi invernali post Vancouver e Alexander Karelin, lottatore greco romano che ha limitato la sua esperienza a qualche anonima apparizione in Duma. Stavolta è diverso. Le ricche Olimpiadi russe, 22 medaglie, 8 d’oro, hanno attirato l’attenzione dei nuovi leader in circolazione. Per la prima volta cambia la modalità di raccolta firme per le candidature, in un tentativo di trasparenza è diventato più facile presentare candidati e United Russia ha già trovato i rivali ideali per Plushenko.Nell’ultima settimana hanno arruolato Andrei Arshavin, giocatore dello Zenit San Pietroburgo e Svetlana Zhurova, anche lei campionessa olimpica di pattinaggio, velocità. Le liste non sono ancora chiuse e già San Pietroburgo vive di ballottaggi da bar che secondo sondaggi molto fluttuanti danno Plushenko in difficoltà prima ancora che il suo nome abbia ufficialmente validità per le urne. Subito dopo la notizia della sua presenza, Just Russia è slittata avanti in popolarità, ma appena Arshavin si è messo a fare campagna preventiva, una fetta di elettorato, quello più giovane, ha cambiato fronte. È tutta gente che non vota da anni, schifata o disillusa, una fascia che sfugge alle previsioni e per gli esperti deciderà le legislative di San Pietroburgo. Persino il neonato partito Just Russia si è spaventato, sono stati loro a cambiare l’equilibrio e ora cercano nuove alleanze per contrastare il recupero degli avversari. Una competizione punto a punto, vero sport, e siamo solo alle proiezioni. Plushenko non è uomo da testa a testa, in pista dilaga. A Torino ha vinto l’oro a quota 27 punti, dove prima di lui non era mai arrivato nessuno. Il nuovo sistema di voti è storia recente però porta il suo nome, come il partito Just Russia, che mette altri politici in prima fila e usa il caschetto biondo dello zar per la propaganda.AUTORE: Giulia ZoncaFONTE: www.lastampa.it