Pattinando...

Kostner: la nostra geisha


Martedì a Torino, mercoledì nella sua Ortisei, ieri a Bolzano, oggi a Oberstdorf: quattro Gala in cinque giorni. Ovunque il tutto esaurito. Ritmi e platee da star, ritmi e platee da Carolina Kostner. L’azzurra, dopo il rodaggio di questa settimana, è pronta anche al rientro agonistico: appuntamento ai campionati italiani di Trento del prossimo weekend. Manca alle gare da marzo, dal 12° posto dei Mondiali di Calgary, ancor più amaro del 9° dei Giochi di Torino. Da allora molto è cambiato. E la nuova Kostner è pronta a ripartire. - Come sarà il suo 2007? "Sarà un anno da "spirito libero": nel senso che, senza più le pressioni olimpiche, riuscirò ad essere maggiormente me stessa, sul ghiaccio e fuori".- Intanto, a Oberstdorf, lasciata la foresteria dove ha vissuto gli ultimi quattro anni, è andata a vivere da sola... "In un appartamento di 60 metri quadrati. Con tutti i relativi vantaggi e i relativi svantaggi. Ai fornelli, per esempio, non sono proprio un mago"- La si vede sempre più spesso al fianco di Tomas Verner, 20enne ceco, 10° agli ultimi Europei e 18° ai Giochi... "E’ mio compagno di allenamenti. Stiamo bene insieme. In questi giorni facciamo le stesse esibizioni: abbiamo creato anche un piccolo numero comune. Venerdì, partendo da casa mia a Ortisei, abbiamo fatto anche una splendida gita sulle Dolomiti".- Cosa le lascia l’anno che se ne va? "E’ stato bello, pieno di avvenimenti e di esperienze positive. Anche l’Olimpiade resta tra queste. Ancora adesso non baratterei il mio ruolo di portabandiera azzurra con una medaglia".- Cosa le hanno insegnato quei giorni? "A tenere le pressioni sotto controllo, a gestirmi con più tranquillità". - Pattinaggio a parte, quali obiettivi inseguirà nel prossimo futuro? "Tra maggio e giugno mi attende la maturità al liceo linguistico. Il sistema tedesco è diverso da quello italiano: porterò geografia e francese allo scritto, tedesco e italiano all’orale. Aspetto quei giorni: faremo anche grandi feste, ballo di fine anno compreso". - Pensa all’università?"Cercherò una facoltà che dia spazio alla mia creatività. E non importa in quale ateneo, purché non abbia l’obbligo di frequenza così da poter continuare a pattinare".- L’infortunio subito alla caviglia sinistra le ha fatto perdere la prima parte di stagione: com’è ora la condizione?"Ho recuperato, ma mi manca l’abitudine a pattinare col pubblico. Ecco anche il perché delle cadute al Gala di Torino. Quello di fine settembre, comunque, resta un periodaccio".- Perché?"Negli stessi giorni mio papà Erwin è rimasto coinvolto nel rogo mortale del pullman del Bellinzona, la sua squadra di hockey ghiaccio. E mamma Patrizia, a Ortisei, è stata testimone di una rapina in banca".- Meglio pensare allo sport: a che punto sono i nuovi programmi?"Mi soddisfano: per il corto, come nel 2003, propongo Variations on the Canon in D di Pachelbel in una versione riveduta e corretta, diciamo più matura; per il libero ho scelto un brano tratto dalla colonna sonora di Memorie di una Geisha". - Una scelta furba, visto che i Mondiali si terranno a Tokyo?"Non solo: è un film che ho apprezzato molto".- Dall’oro olimpico della giapponese Arakawa, al recente successo nella finale del Grand Prix della 16enne sudcoreana Kim Yu-Na: che ne pensa del boom delle pattinatrici orientali?"E’ bello che dopo la grandi scuole russe e statunitensi, altri mondi si affaccino ai vertici. Il pattinaggio conquista il mondo".- A proposito: che ne è della collaborazione con Alexei Mishin, maestro fra gli altri di Evgeny Plushenko? "I due stage di quest’estate, in Minnesota in giugno e in Spagna in agosto, sono stati molto importanti. Ha un grande carisma. Il mio allenatore resta Michael Huth, ma sono esperienze che ripeterò, così come per le coreografie, con Kurt Browning e Lori Nichol, avrò sempre una porta aperta".Fonte: www.gazzetta.itAutore: Andrea Buongiovanni