Pattinando...

Pattini da favola


«Non posso stare immerso nei libri, anzi sommerso?». Maurizio Margaglio sta posando per uno scatto nel reparto ragazzi di una libreria di Milano. Mentre dialoga con il fotografo chiede proprio così, e non è solo un problema di stare un po’ meno distante dallo sfondo: è riflettere un modo di essere. Margaglio pattina favole, in coppia con Barbara Fusar Poli, e in mezzo ai libri vive bene. Lo si sente, da come parla oltreché da come ne parla. «Io credo che il pattinaggio sia uno straordinario veicolo per divulgare cultura e che questo valore esista anche quando non viene reso esplicito: attraverso movimenti e scene noi ricreiamo una storia, un’atmosfera, raccontiamo favole. In senso proprio, a volte: sotto Natale, quando tra gli spettatori ci sono tanti bambini, capita di scegliere fiabe come tema. Abbiamo pattinato Biancaneve e Hänsel e Gretel, uno degli spettacoli nostri più belli, con in più un’interessante ricerca musicale sull’opera omonima di Engelbert Humperdinck».Curiosità e pattinaggio scivolano sul ghiaccio insieme, conseguenza l’una dell’altro, ma in ordine sparso, secondo i casi: favole studiate per il ghiaccio sì, ma anche movimenti che diventano quello che sono perché alla base c’è un certo modo di osservare il mondo. «Nel pattinaggio ho trovato un mezzo di comunicazione eccezionale che travalica i linguaggi canonici: i nostri interessi extrasportivi concorrono a formare quello che noi siamo anche in pista: a me, per esempio, piace andare per musei e questo mi dà quella creatività che nel nostro sport è fondamentale: se vedo una figura che mi piace e mi ispira un passaggio, se leggo una pagina che mi intriga e da lì nasce una storia da portare sul ghiaccio, restituisco al pubblico un’emozione che ho ricevuto».Fatte le debite proporzioni, sono due momenti artistici che si intersecano.FONTE: www.stpauls.itAUTRICI: Elisa Chiari e Renata MadernaNella foto: "Il Principe d'Egitto" di Barbara e Maurizio