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Paura di cadere: ecco come vincerla!

Post n°657 pubblicato il 30 Settembre 2007 da CoppiaDanza
 

Sul forum del pattinaggio (www.icewire.it) ho trovato un bell'argomento: come superare la paura di cadere.
Ne riproporrò di seguito un breve riassunto.

E' vero, il pattinaggio non è pericoloso in sè, ma per i neofiti, ossia quelle persone che si avvicinano per la prima volta a questo sport, specialmente quando non hanno 4-5 anni, può rappresentare un blocco il lasciarsi andare su un terreno non stabile.
Ecco allora che si usano delle tecniche, o meglio, che esistono dei consigli. Eccoli:

  1. le prime volte entrate in pista con qualcuno che sappia già stare ben saldo in piedi sui pattini;
  2. non vi fate prendere dal panico;
  3. iniziate facendo dei giri di pista con le mani alla balaustra e gradualmente levate prima una mano e poi andate senza;
  4. non restate sempre attaccati alla balaustra, ma staccatevi quanto prima in modo da comprendere gli spostamenti di peso necessari;
  5. se avete un istruttore fidatevi cecamente di lui;
  6. potreste provare le posizioni prima senza pattini;
  7. osate, osate, osate!!!

E ricorda che per vincere la paura di cadere serve soprattutto... cadere!
Per vari motivi tra i quali: cadere non provoca tutto il danno che può sembrare ad occhi esterni e cadere è il primo passo per imparare!

E non demoralizzatevi se siete sempre con il sedere per terra. E' un dato di fatto, chi pattina cade!

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/04/08 alle 13:59 via WEB
Carissimi amici, ho tratto dal mio blog Pattinare sul Web http://pattinaresulweb.blogspot.com/2008/02/alcune-considerazioni-psicologiche-sul.html queste considerazioni sulla caduta: E' importante rammentare che rispetto proprio le capacità coordinative, il pattinaggio vive il problema dell’equilibrio, la ricerca dell’equilibrio non è soltanto un equilibrio proprio mentale che è una delle tendenze dell’essere umano per poter essere...... quando si parla di essere equilibrato. Quindi l’attività del pattinare ha a che fare con una componente che per noi è coordinativa, ma dal punto di vista antropologico la paura di perdere l’equilibrio è una delle più antiche paure. Noi lo vediamo quando nasciamo, il bambino viene poggiato sul dorso e la prima cosa che fa è quella di spalancare le braccia per paura di cadere, quindi di perdere un equilibrio. Allora capite bene quanto e come diventa importante acquisire questo equilibrio sul piano psicologico, ormai dovrebbe essere cosa acquisita e non dobbiamo stancarci di ripeterlo che non c’è separazione tra gli aspetti della mente, gli aspetti cognitivi rispetto gli aspetti motori. Nel pattinare un aspetto importante è quello riguardante la caduta: nella nostra cultura europea la caduta e cadere significa scendere in basso anche nello stato sociale, quindi c’è questo problema visto anche sotto l’aspetto della scala sociale, di accettare la caduta come la possibilità di risoluzione di un problema, ossia superare la caduta ritornando in equilibrio, quindi la caduta ha un effetto educativo pedagogico proprio nel momento in cui c’è l’alternativa allo stare in piedi, certe cose si trasferiscono quindi aiutano sul piano del transfert. Quando una persona cade, perché viene derisa? Perché quando un Bambino scivola la gente si mette a ridere? La caduta è considerata anche dal punto di vista culturale religioso all’inferno, ci sono delle considerazioni rispetto alla caduta, la paura di cadere non è soltanto la paura di cadere e farsi male, è proprio una paura simbolica di perdere una propria identità rispetto agli altri, specialmente in persone adulte , la paura di fare una magra figura, quindi l’insegnante o il genitore si porta anche questo tabù rispetto alla caduta, viene razionalizzato come farsi del male. Vincere questo demone della caduta deve essere fatto capire perché significa una maggiore sicurezza interiore, quindi l’equilibrio non è solo fisico ma anche mentale che favorisce una sicurezza interiore nel bambino ed una accettazione di sé rispetto al mondo ed alle cose e quindi una voglia di andare verso il futuro, questa è una carica di ottimismo in un mondo che non ne presenta molto. Possiamo affermare che: con il pattinare il bambino scopre la sicurezza interiore, quindi l’immagine di sé, un’immagine corporea di un corpo che sta in movimento in situazioni precarie, allora si capisce bene che aspetto enormemente afrodisiaco ha sull'individuo il pattinare. Non è il camminare o il correre, sono situazioni diverse. Gli americani addirittura dicono: fall in love (cadere in amore), proprio perché il pattinare presuppone la caduta. Un’altra cosa importante nella simbologia del pattinare è la questione del piacere fine a sé stesso di vincere una cosa che noi non potremo mai vincere. Questi sono gli eventi che regolano la vita dell’universo ,quindi lo spazio e il tempo, ossia noi non possiamo mai batterlo il tempo, è impossibile, però c’è questa pia illusione che attraverso un mezzo si possa , allora il pattino è uno strumento che favorisce innanzitutto il superamento di una velocità, superare questa, sicuramente è un piacere universale, quindi il pattinare supera gli originali schemi motori, come il camminare e il correre. Si capisce bene che insegniamo con il pattinare un nuovo schema motorio, allora noi spostiamo con l’insegnamento del pattinare il sapere umano, il sapere del Bambino. Questo periodo della vita, è anche un epoca critica deve fare un bilancio sulla propria esistenza, il bambino perde certe caratteristiche dell’infanzia per avvicinarsi sempre più verso un’età pre-adolescenziale, è un momento in cui il bambino vive anche un rapporto magico con la vita e questo è il bello . Secondo un’analisi e uno studio sulla struttura delle fiabe, in quelle tradizionali spesso c’è sempre un oggetto magico che va ad aiutare l’eroe per superare l’ostacolo. Allora il pattino può raffigurare nella mente del Bambino questo oggetto magico che va ad aiutare l’eroe per superare l’ostacolo, quindi raffigurare nella mente del Bambino questo oggetto magico-simbolico. saluti Michele Poli
 
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