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L'Economist: chi salverà l'Italia? Monti «il meglio», Bersani «accettabile»


La crisi non è più acuta ma cronica; la competività è debole, la crescita è lenta, la disoccupazione alta, i problemi dell'eurozona non trovano una soluzione. Problemi che non sono confinati a Spagna, Grecia e Portogallo: Germania e Francia calano nell'ultimo trimestre del 2012, la Francia è impantanata nelle riforme ma quella che sta messa peggio è l'Italia. È così che il settimanale Economist torna sull'Italia a dieci giorni dalle elezioni politiche .La buona notizia,  è che c'è una via d'uscita: liberare l'economia italiana da una iper regolamentazione, varando misure sul mercato del lavoro che valgono mezzo punto percentuale di crescita. Questo però può avvenire se si mette mano a interessi protetti ovvero ai settori dell'energia, dei trasporti, ai professionisti, al sistema giudiziario e ai servizi pubblici. E alleggerire le strutture provinciali, regionali, comunali che costituiscono un duplicato. Soprattutto riformare una giustizia lenta, pesante È così che il settimanale Economist torna sull'Italia a dieci giorni dalle elezioni politiche: l'analisi inzia con l'osservazione che per quanto vada male, l'Italia ha le sue specificità: uno sproporzionato debito pubblico - quasi il 130% del Pil - ma banche più in forma rispetto a Grecia e Portogallo e non ha avuto un bolla del mercato immobiliare, poi scoppiata. L'Economist elenca le criticità, prima fra tutte l'alto costo del lavoro, e fa notare che se la terza economia dell'Eurozona non riuscirà a riavviare la crescita.  La scelta adesso è fra il male, il bene e l'ampiamente accettabile. E qui arriva l'endorsment: a Mario Monti: è il meglio (tristemente piazzato al quarto posto nei sondaggi, nota il settimanale), mentre Silvio Berlusconi è il peggio. Il largamente accettabile è la vittoria del Partito democratico e di Pierluigi Bersani, che certo potrebbe aver bisogno per governare egli ex comunisti ma ha un curriculum da riformatore come ministro nei passati governi. E soprattutto - auspica l'Economist - potrebbe aver bisogno di Mario.