IlPiantoDegliAnimali

Post N° 149


Vigliacchi! é già una vergogna la macellazione con lo stordimento, ma questa rituale è ancora più insopportabile.Disumani preistorici! Vi segnalo anche il video trasmesso da studio aperto: Video ISLAM, ANIMALI MACELLATI CON LA FIAMMA OSSIDRICA Milano:È sempre più un orrore senza fine il rito della macellazione islamica in Lombardia. A testimoniarlo le sequenze filmate mandate in onda ieri da Telepadania nel corso del Tg Nord. Il filmato arriva da Parabiago in provincia di Milano dove, sabato 30 dicembre, una cinquantina di islamici hanno celebrato, a modo loro, la festa del sacrificio: «Aid al Adha”. Il cineoperatore Amedeo Latino ha fissato sulla pellicola l’ultima parte del rito che, proprio nella cittadina del milanese ha avuto una conclusione da film dell’orrore. Gli islamici, infatti, muniti di fiamma ossidrica, hanno bruciato, all’aperto le teste delle capre e delle pecore che, poco prima, avevano sgozzato con il terribile rito tradizionale dello sgozzamento. Viene inquadrata una lunghissima pensilina dove sono appese decine e decine di carcasse. Vicini ci sono i tagliatori di teste che imbrattati di sangue degli animali si danno un gran d’affare a scuoiare le pecore. Lunghi coltelli si alternano con forza nei cadaveri delle pecore. I resti vengono gettati in mezzo ad un prato nelle vicinanze del ristorante Pioppeto e quindi comincia l’incredibile falò di carni. Almeno una decina di giovani arrivano con alcune bombole di gas. Collegano un tubo con una sorta di lancia al termine assolutamente uguale ad una fiamma ossidrica. Scatta la fiamma e si accende immediatamente una lunga lingua di fiamme che incendia le teste degli animali in una visione quasi da bolgia dantesca. Nelle vicinanze gruppi di bambini giocano sporcandosi le mani nelle ampie chiazze di materiale ematico lasciato in mezzo al prato. C’è anche chi non gradisce la presenza del cineoperatore e allora pensa bene di sparare qualche colpo d’arma da fuoco in aria. Le forze dell’ordine guardano con attenzione ma intervenire risulterebbe un po’ troppo pericoloso. E così il filmato prosegue inquadrando altri islamici che imitando il sacrificio di Abramo, tagliano altre decine di testa di agnello in barba a tutte le disposizioni che lo stato ma anche la regione Lombardia hanno emanato per evitare la barbaria del rito. Ma è evidente che delle norme poco importa. Nel prato di Parabiago sono state violate tutte le regole vigenti che impongono, ad esempio, la macellazione in una struttura sanitaria controllata. Del resto proprio le amministrazioni periferiche, proprio per rispettare il rito in sé assolutamente crudo, mettono a disposizione i macelli pubblici. Ma quello che conta per gli islamici di Parabiago è chiaro: rispettare solamente la legge coranica prevede che l’uccisione venga compiuta senza stordire l’animale. Una tecnica che, formalmente, è vietata in Italia, ma che ha subìto delle concessioni quando lo sgozzamento, come in questo caso avviene per motivi strettamente religiosi sia per la confessione islamica, sia per la confessione ebraica. Dopo una parziale tolleranza, la deroga proprio per gli islamici è arrivata direttamente anche dal parlamento nazionale che ha dovuto recepire una normativa della Cee che, in Europa, ha acconsentito di non stordire gli animali prima di ucciderli con un colpo di lama. Negli anni scorsi, i carabinieri dei nuclei antisofisticazioni del ministero della salute, soprattutto in Lombardia, hanno compiuto decine di interventi, denunciano all’autorità giudiziaria moltissimi magrebini per violazioni in materia di regole non rispettate nei luoghi di macellazione. Di volta in volta sono stati scelti, come macelli abusivi, baracche sugli argini che costeggiano le rive del fiume Po, piuttosto che alcuni campi desolati nelle vicinanze delle cascine. Anche qui il rito è avvenuto all’interno di qualche baracca costruita per la circostanza. Non sono mancati anche i casi di macellazione avvenuta all’interno delle abitazioni. Sono state scelte o il bagno dove è più facile far scorrere e liberarsi del sangue dell’animale o addirittura in cucina dove, sotto il collo del montone o della pecora, viene collocata una bacinella. Sul fiume Po, nei parchi pubblici delle metropoli e anche nei bagni e nelle cucine delle abitazioni. Anche in questo caso sono intervenuti, ma solamente a posteriore gli uomini dei carabinieri dei Nas che ora stanno indagando su quanto è accaduto sabato. Sarebbero già pronte le segnalazioni alla procura della Repubblica. articolo di Roberto Fiorentini tratto da "LaPadania"
Protestiamo tutti a questi indirizizzi e-mail: comune@comune.parabiago.mi.it,sindaco@comune.parabiago.mi.it,amministrazione@comune.parabiago.mi.it,biblioteca.parabiago@csbno.net, casadiriposo@comune.parabiago.mi.it,ced@comune.parabiago.mi.it, demografici@comune.parabiago.mi.it,difensore.civico@comune.parabiago.mi.it, finanziario@comune.parabiago.mi.it,sindaco@comune.parabiago.mi.it, pol.municipale@comune.parabiago.mi.it,servizi.persona@comune.parabiago.mi.it, servizisociali@comune.parabiago.mi.it,segreteria@comune.parabiago.mi.it,segretariogenerale@comune.parabiago.mi.it,settore.tecnico@comune.parabiago.mi.it, tributi@comune.parabiago.mi.it,sport.cultura@comune.parabiago.mi.it Prendete spunto da questa protesta: Egregio signor sindaco, Siamo venuti a conoscenza della pratica di macellazione rituale, che si svolge irregolarmente nel comune di Parabiago. E’ indescrivibile questa crudeltà e comporta una lenta e dolorosa agonia per gli animali, portando il nostro Paese indietro di decenni sulla strada della civiltà e del rispetto verso gli stessi. La deroga sulla macellazione rituale, consentita con il decreto n. 333/98, che stabilisce che "lo stordimento dell'animale prima della macellazione o l'abbattimento istantaneo non si applicano alle macellazioni che avvengono secondo i riti religiosi" ed "elegge ad autorità competente per le macellazioni l'autorita' religiosa" è anacronistica e lontana anni luce dalla nuova sensibilità emergente verso la sofferenza degli animali. Il giusto e civile rispetto per le tradizioni religiose degli altri popoli non può e non deve tuttavia lasciare deroghe alla crudeltà ed all'inutile sofferenza, quando presenti. La pratica della macellazione rituale non può trovare spazio in un paese civile - come il nostro ritiene di essere - e tanto meno al di fuori del suo contesto storico di origine, in cui sicuramente non veniva praticata a livello industriale ed in cui era contemplato il rispetto per l'animale prima e durante il rituale (rif. Talmud), cosa invece totalmente assente nella moderna macellazione (anche rituale) che mantiene invece unicamente i presupposti più crudeli della stessa (tra cui la dolorosa agonia del lento dissanguamento attraverso il taglio della giugulare SENZA STORDIMENTO PREVENTIVO) a discapito di altri aspetti ugualmente previsti che invece IN OGNI CASO vengono a mancare (tranquilizzazione e accarezzamento dell'animale, assenza del sangue di altri animali, spazio per il movimento di una zampa lasciata appositamente libera, ecc.), presupposti che chiaramente in una catena di macellazione non possono essere rispettati. Lo stordimento preventivo delle vittime non comporta in ogni caso la rinuncia tout court alla tradizione religiosa del dissanguamento, evitando quantomeno la sofferenza più straziante da parte degli animali. Le chiediamo quindi di impegnarsi a far rispettare le regole di legge n. 5236 del 21.9.98 "Disposizioni per il divieto delle macellazioni effettuate secondo i riti religiosi", che abolirebbe questo inaccettabile privilegio. Chiediamo inoltre al vostro comune Che gli animali siano storditi in modo corretto senza eccezioni religiose. Certi che concederete la giusta attenzione che questa grave questione comporta e che saprete portare avanti le ragioni della civiltà e del rispetto - fortunatamente sempre più diffusi a tutti i livelli - verso gli animali a discapito della lenta e dolorosa agonia loro destinata, con l'occasione porgiamo distinti saluti. ----------------------------- Nome cognome e Città