Pedetemptim

SAN MARTINO


Per quanto riguarda l'aspetto agiografico, vi rimando a Wikipedia che non sbaglia mai. Io mi prendo la parte dei ricordi, in particolare di un bambino che frequenta le elementari in terra di Lomellina, che con un nebbione allucinante alle finestre si sente parlare di "estate di San Martino" e gli viene propinata una poesia da studiare a memoria che, qualche anno più tardi, un omino con la coda metterà in musica, facendone un successo "tormentone"... Secondo me, il buon Carducci si sta ancora rigirando nella tomba per questa cosa... che però vi propongo di rigustare in originale e senza mettervi a canticchiarla come Fiorello!!!La nebbia a gl'irti colliPiovigginando sale,E sotto il maestraleUrla e biancheggia il mar; Ma per le vie del borgoDal ribollir de' tiniVa l'aspro odor de i viniL'anime a rallegrar. Gira su' ceppi accesiLo spiedo scoppiettando:Sta il cacciator fischiandoSu l'uscio a rimirarTra le rossastre nubiStormi d'uccelli neri,Com'esuli pensieri,Nel vespero migrar.