Pedetemptim

Faber... a forza di essere vento...


Ha chiamato "regine" le prostitute, ha stemperato la rabbia da sessantottino in una storia d'amore, ha presentato Gesìù come il più grande dei rivoluzionari, ha dato vita a delle epigrafi, ha canzonato re carolingi e acquarellato impiccati, fannulloni, assassini, ladri, transessuali e zingari e perdonato i suoi rapitori. Ha fatto sentire i rumori, gli odori, i sapori e le emozioni della vecchia Genova e, sopratutto, dei Genovesi...Oggi ricorre il decimo anniversario della sua morte, ma Fabrizio De André non ha mai smesso di vivere.Trovare una sola tra le sue canzoni che lo rappresenti è praticamente impossibile, quindi ho pensato di "celebrarlo" con quella che può avere più cose in comune con me, che continuerei a giocare con la vita ed a chiedere al mio mercante di liquori: "Tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?". Ovviamente parlo del Suonatore Jones...In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità,a me ricordava la gonna di Jennyin un ballo di tanti anni fa.Sentivo la mia terra vibrare di suoni, era il mio cuoree allora perché coltivarla ancora,come pensarla migliore.Libertà l'ho vista dormire nei campi coltivatia cielo e denaro,a cielo ed amore,protetta da un filo spinato.Libertà l'ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonatoper un fruscio di ragazze a un ballo,per un compagno ubriaco.E poi se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare,suonare ti tocca per tutta la vitae ti piace lasciarti ascoltare.Finii con i campi alle ortiche finii con un flauto spezzatoe un ridere rauco ricordi tantie nemmeno un rimpianto.Ciao Faber...