Un gatto tra l'erba

SLEGO che passione....


Capitava a inizio serata e a volte alla fine, quando ce la facevi, e prima tutti insieme e alla fine solo in due, ma mai da solo… E tutto intorno musica e rumore Esisteva la politica – si la politica – che adesso è morta come esisteva la discoteca e di conseguenza il forno, l’unico sopravissuto. In via Puccini, poco dopo averla imboccata, esisteva qualcosa di più - di meno anni di quanti sono adesso, 20 anni o giù di li – grande che copriva la nostra testa il sabato sera che si organizzava tutto per andarci Una discoteca, ma no non lo era, un ritrovo di persone che convogliavano le proprie energie in uno sforzo comune senza avere un vero perchè ma certi di aver già ottenuto un risultato notevole Infatti allo SLEGO ci si andava per convinzione, non per voglia. Una stazione metrolitana americana, ecco che cosa mi era sembrato, quando ci entrai pensando ad una discoteca. Ma era un treno che passava e portava via, rapito dal culmine di un pensiero che diveniva sotto forma di sfogo comprensivo di tutto - e pogavi tanto – Era tale la rabbia di quei ventanni e a tale agio ti sentivi a sfogarla che niente poteva superare la pista dello SLEGO E mentre tu pogavi che anche le piastrelle lo avvertivano e saltavi mingherlino tra una montana e l’altra – di sopra mi straranno guardando – di sopra tra una boccata di canna e un salotto politico si stava tranquilli seduti per terra. Zombi dei Cranberris, l’ultima canzone che ricordo - una bella pogata li - era il 99 Da sopra, un soppalco che dominava l’area sottostante, si vedeva la pista e video proiettati sul muro di immagini ripetute che sembravano sempre andare a ritmo della chitarra che da sotto ti si infilava in testa, quelle luci sospese e la palla anni 70, la musica rock e i tuoi pochi anni rendevano quel posto lo SLEGO un luogo di privilegiati. Quando penso a chi non l’ha mai visto capisco come cambiano le generazioni, non solo genitori e figli, più veloce, figli e fratelli minori che non vivono le stesse cose.Lo SLEGO è mancato a tutti noi, tutti lo ricordiamo dentro e lo teniamo li, flashback di un tempo che noi privilegiati abbiamo già vissuto e che chi ha ventianni adesso non potrà vedere. Come stasera non l’ho visto al Remenber SLEGO Io non ho più ventanni ma lo SLEGO non era così, di questo sono sicuro.Capitava a inizio serata e a volte alla fine, quando ce la facevi, e prima tutti insieme e alla fine solo in due - ma mai da solo - che si prendeva da bere e si scolava uno scoth&schotc…