Un gatto tra l'erba

Giovanni


Se aspettare aveva un senso..non lo sapeva…Eppure stare fermi tra via Garibaldi e corso Mazzini con la cartelletta sottobraccio, proprio li nell’angolo..un inquietudine da sentirsi vivo….Forse era piacevole ascoltare i tacchi estranei delle donne scandire sospeso il tempo di quell’attesa senza attesa, e affondare lo sguardo dentro le camicette per poi pensare se davvero sarebbe stato capace di scivolare li in mezzo. Se il cielo fosse stato più leggero, se solo qualche nuvola ne avesse regalato uno spiraglio……Partiamo.Ancora no..ancora è bello essere fermi tra le gambe che vanno, distinguersi nel non far nulla e essere così l’odore fermo tra la gente che passa..Così era Giovanni, qualcosa di diverso ma mischiato, come la sensazione della coda dell’occhio o una piccola sfumatura su un colore già spento, forse l’impalpabile presenza del sentore di un sogno già dimenticato.Cerca ogni volta di uscire dal clichè di se stesso, sa che dietro i suoi capelli che legano gli occhiali di plastica, oltre il suo naso e sotto la sua bocca ci sono parole che urlano e spingono per uscire, sente in sé una sorgente per rinascere, il fiotto sgorgare dell’anima nella sua estema nuda crudezza…Eppure stare fermi tra via Garibaldi e corso Mazzini con la cartelletta sottobraccio, proprio li nell’angolo è come essere un masso, una grande pietra che blocca la sorgente..guardare altri che ci passano accanto, l’attesa è sperare uan mano per spostarlo; ecco il senso allora, non gocciolare…esplodere!!