A questo punto dovrei buttar giù la seconda parte del post sulla crisi, in particolare quell'idea cruciale che mi aveva spinto a scriverne in primo luogo.Ma ci sto un po' ripensando perché alla fine, che differerenza fa? Che io scriva o non scriva, nulla cambierà in ogni caso. Anche se per qualche straordinaria combinazione dovessi avere dei lettori interessati all'argomento che potranno mai fare? Anche se avessi un potere di influenza mille, centomila volte maggiore, che cosa potrebbe mai cambiare? Quali speranze ci possono essere nella lotta impari contro il mostro della finanza internazionale, contro le dinastie all'apice del potere globale?E ancora, anche supponendo per assurdo che qualcosa si potesse fare, mi importerebbe davvero di farlo? Per chi? Per quei miserabili mostriciattoli che mi stanno intorno e che avvelenano ogni giorno la mia vita, spingendomi a desiderare la solitudine più di ogni altra cosa? Ma che se ne vadano al diavolo! Che vivano da schiavi! Tanto, nella loro infinità stupidità non saprebbero apprezzare la libertà: anzi, con ogni probabilità sono convinti di essere liberi...Lo spettacolo è sconfortante. Ci sono talmente tante distrazioni al giorno d'oggi che nessuno si ferma più a pensare. Si vive di riflesso, rincorrendo il tempo, i desideri, le ambizioni, in una demenziale giostra collettiva di stimoli pavloviani che tradiscono così chiaramente la reale natura animale della natura umana.E chi sta al potere conosce fin troppo bene queste catene automatiche di stimolo-risposta, sa fin troppo bene come manipolare questa razza di schiavi incapaci di libero pensiero: uno zuccherino, un giocattolino è tutto ciò che serve al popolo per occupare la mente, e per dar sfogo ai propri istinti animali di competizione verso l'un l'altro, mentre chi orchestra il gioco si gode lo spettacolo ridendo e sfregandosi le mani.Vabbè, comunque... tornando all'argomento del post, quello che volevo dire è che...Bah! No, davvero, che importanza ha? Fa lo stesso, e a nessuno importa comunque...
La verità sulla crisi che nessuno vi dirà mai (parte seconda)
A questo punto dovrei buttar giù la seconda parte del post sulla crisi, in particolare quell'idea cruciale che mi aveva spinto a scriverne in primo luogo.Ma ci sto un po' ripensando perché alla fine, che differerenza fa? Che io scriva o non scriva, nulla cambierà in ogni caso. Anche se per qualche straordinaria combinazione dovessi avere dei lettori interessati all'argomento che potranno mai fare? Anche se avessi un potere di influenza mille, centomila volte maggiore, che cosa potrebbe mai cambiare? Quali speranze ci possono essere nella lotta impari contro il mostro della finanza internazionale, contro le dinastie all'apice del potere globale?E ancora, anche supponendo per assurdo che qualcosa si potesse fare, mi importerebbe davvero di farlo? Per chi? Per quei miserabili mostriciattoli che mi stanno intorno e che avvelenano ogni giorno la mia vita, spingendomi a desiderare la solitudine più di ogni altra cosa? Ma che se ne vadano al diavolo! Che vivano da schiavi! Tanto, nella loro infinità stupidità non saprebbero apprezzare la libertà: anzi, con ogni probabilità sono convinti di essere liberi...Lo spettacolo è sconfortante. Ci sono talmente tante distrazioni al giorno d'oggi che nessuno si ferma più a pensare. Si vive di riflesso, rincorrendo il tempo, i desideri, le ambizioni, in una demenziale giostra collettiva di stimoli pavloviani che tradiscono così chiaramente la reale natura animale della natura umana.E chi sta al potere conosce fin troppo bene queste catene automatiche di stimolo-risposta, sa fin troppo bene come manipolare questa razza di schiavi incapaci di libero pensiero: uno zuccherino, un giocattolino è tutto ciò che serve al popolo per occupare la mente, e per dar sfogo ai propri istinti animali di competizione verso l'un l'altro, mentre chi orchestra il gioco si gode lo spettacolo ridendo e sfregandosi le mani.Vabbè, comunque... tornando all'argomento del post, quello che volevo dire è che...Bah! No, davvero, che importanza ha? Fa lo stesso, e a nessuno importa comunque...