MAVERICK

Chi ha paura dell'aviaria?


 Le piu' grandi disgrazie naturali sembrano sempre coglierci di sorpresa, come se nessuno, nemmeno gli esperti, avesse mai modo di anticiparle. Se questo puo' essere talvolta comprensibile, e inevitabile, come nel caso dei terremoti, in molti altri casi si puo' ben dire che ce la andiamo proprio a cercare. E quest'ultimo e' certamente il caso, a mio giudizio, della ricerca, altamente discutibile, che viene attualmente condotta sull'influenza aviaria.L'influenza aviaria, meno nota al grande pubblico di quella suina che ha colpito mezzo mondo alcuni anni fa senza fare troppi danni, e' una sua variante assai piu' letale, anche se per il momento confinata ai soli volatili. Pochi tra gli studiosi che se ne occupano, tuttavia, dubitano del fatto che basteranno poche mutazioni per renderla trasmissibile anche tra gli umani, e che quando cio' accadra' ci troveremo ad affrontare una micidiale pandemia di proporzioni inaudite.Ebbene, proprio in questi giorni scade una moratoria durata un anno su un certo tipo di ricerca legata all'aviaria che ha, giustamente, scatenato un mare di polemiche per i rischi che comporta. In buona sostanza, in numerosi laboratori intorno al mondo i ricercatori avevano cominciato a condurre le mutazioni necessarie alla trasformazione del virus relativamente innocuo in quello altamente mortale e contagioso - allo scopo di ricerca s'intende, per essere pronti quando cio' accadra' in natura. E nessuno vuol mettere in dubbio la buona fede dei ricercatori.Ma, come sempre, dietro ad ogni disastro c'e' sempre una quantita' di persone con le migliori intenzioni, che semplicemente e' stata colta di sorpresa. A partire da oggi, il virus letale tornera' ad essere prodotto e manipolato nei laboratori - nelle migliori condizioni di sicurezza, dicono. Ma la storia insegna, e nelle migliori condizioni di sicurezza piu' volte in passato si sono verificati incidenti, fughe, contaminazioni.E a noi non resta che pregare.