Il circo della vita

Le dimissioni: avvertenze per l’uso.


 Chi mi legge ormai dovrebbe sapere che, oramai un mese e mezzo fa, ho dato le dimissioni dalla mia vecchia azienda.Non è stato un evento sorpresa: credo che pure i muri ormai sapessero della mia insofferenza.Avevo immaginato tante volte come sarebbe stato e mi ero preparata al peggio perché vista l’aria che oramai si respira lì dentro non c’era granchè da aspettarsi.Eppure, al peggio non c’è mai limite.Lo racconto adesso perché è passata sia la rabbia che lo sconcerto, lo racconto perché magari, chi dovesse trovarsi, suo malgrado, in una situazione analoga possa trarne spunto. E magari anche perché, se da queste parti dovesse passare un Manager, ma uno vero, possa evitare di commettere errori come quelli che son stati commessi con me. Il 31 Agosto, dopo lunga e attenta riflessione, consegno le mie dimissioni.Per il contratto del commercio le dimissioni decorrono dal 1 o dal 16 del mese.Per il mio livello, dopo gli aggiornamenti, avrei dovuto dare 20gg di preavviso.Consegno il 31 ma con data 1 settembre.Solo per una questione di correttezza professionale, avverto telefonicamente la “mia” Manager.Come presumevo, non è sorpresa, non finge neanche di nascondere il sollievo. Ma non importa.La giornata scorre silenziosa, terminato l’orario esco e, verso le 20.00, mi chiama.Mi chiama per dirmi che,  quello appena trascorso era stato il mio ultimo giorno di lavoro, che “mi abbonavano” il preavviso e che quindi, non me l’avrebbero pagato.L’interrompo spiegandole che io non ho fretta, che ho dato la mia disponibilità ad effettuare il preavviso, anche per fare un passaggio di consegne decente, e che, in caso di loro diversa esigenza, avrebbero dovuto pagarmi tutto il preavviso. Mi risponde che no, sul  contratto non c’è scritto niente del genere, che le è stato detto dal direttore del personale.Io, che ho smesso di avere stima di lei anni fa, mi incazzo. Le dico di leggersi bene i contratti di lavoro e insisto.A quel punto sospira e mi dice, che se proprio insisto, allora mi faranno rispettare il preavviso ma…mi trasferiranno a Roma!Lei crede di spaventarmi ma io non mollo: “Dai, le dico, fammi la cortesia di farlo, scrivimelo per favore, così ci divertiamo davvero stavolta con i sindacati!”C’è un attimo di silenzio e poi la sua risata che suona sempre falsa.Fa dietro front ma mi dice di non andare in ufficio il giorno dopo.Io in mano, di controfirmato non ho proprio niente, ho con me tutti gli strumenti di lavoro quindi, le dico di si ma poi, il giorno dopo, alle 9, sono lì.Alle 9.30 i miei account sono tutti disabilitati.Solo dopo arriva la lettera di dimissioni firmate.Per fortuna, lei non c’è, saluto i miei colleghi, quelli che sempre considererò tali, consegno la strumentazione e finalmente son fuori da quel tunnel infernale.Mi sembrano scivolare di dosso 10 anni.Mi son lasciata dietro le spalle le piccolezze, l’isterismo e le scorrettezze.Ma non voglio che passi inosservato quello che è stato fatto, anche se so che non servirà.Preparo una bella mail riepilogativa e scrivo: al suo capo, al capo del suo capo, al direttore del personale, all’amministratore delegato.Ne viene fuori un incontro quasi indecente in cui ognuno cerca di coprire l’altro e da cui esco dicendo: “Signori, io non son  venuta qui a chiedere niente, finalmente ne sono fuori. Ho pensato solo di farVi un favore e di farlo a chi ancora lavora qui dentro, poi, fate come vi pare”.Poi tutto mi scivola via.O almeno, scivola fino a quando non comincio a risentire i vecchi clienti; quelli abituati ad avere con me un contatto diretto, costante, e mi riferiscono che non sanno neanche dove mettere le mani.La cosa mi fa, se possibile, ancora più rabbia.Dico io: capisco che quando un commerciale va via si voglia, in qualche modo, impedire di portar fuori i contatti ma, visto che non ci si dimette dalla sera alla mattina, se lo si volesse fare lo si farebbe ben prima no? Capisco anche che un commerciale dimissionario non è più motivato a lavorare ma…Santo Cielo non ci vuole un genio per pensare che si potrebbero usare quei giorni per fare il giro di tutti i clienti per “obbligare” il passaggio di consegna anche ad un commerciale recalcitrante no?E quindi mi chiedo: esistono tanti modi al mondo per ottenere il meglio dalle persone, come mai tanta gente fa di tutto per tirar fuori il peggio da sé e dagli altri e quindi ottenere zero?Mah…Più il tempo passa e meno risposte riesco a darmi.Una sola però la conosco bene: mai, mai, mai fare marcia indietro davanti ai propri diritti. Mai, mai, mai, piegare la testa ai soprusi.