Parole alla rovescia

VORREI TORNARE BAMBINA!


Caro Babbo Natale,Quest'anno vorrei riuscire a tornare bambina, ma non per chiederti qualcosa di materiale, come un peluche, un gioco di società, una bambola, un cellulare, un computer.Vorrei tornare bambina per rivivere le emozioni di allora e recuperarle, per ritrovare la limpidezza, la spontaneità, la sincerità di quando si é piccoli, il coraggio di esprimere qualsiasi pensiero e di non vergognarsi della propria emotività, di non aver paura di piacere meno a chi amiamo soltanto perché siamo come l'oro vorrebbero, di non pensare di meritare meno affetto perché diciamo cose senza senso o siamo insistenti,ripetitivi, capricciosi, egocentrici. Vorrei tornare bambina per essere considerata buffa e non stana, per essere giustificata un po' più spesso, per meravigliarmi e per non giudicare dalle apparenze. E se tornassi bambina e potessi ancora credere che tu esista, allora ti chiederei di fare in modo che il mio papà possa vivere con meno ansie e sensi di colpa e possa tornare a correre per sempre e la mia mamma possa essere felice di quello che ha invece di essere sempre alla ricerca di qualcosa di diverso e non trovar mai pace.Vorrei ritornare bambina per avere ancora dei sogni irrealizzabili e credere di poterli realizzare. Per pensare ancora che da grande potrò diventare una scrittrice o un'attrice famosa e allo stesso tempo avere una villa in campagna con tanti animali: maiali, mucche, cani, gatti e, perché no, anche giraffe, leoni, ippopotami ed elefanti. Per pensare di essere magica e di poter risolvere tutti i problemi e tutte le sofferenze con una formula insensata ed una bacchetta di cartone.Ed anche se tornare indietro non si può, caro Babbo Natale, quest'anno mi sembra quasi di essere tornata veramente un po' bambina e di avere ritrovato la forza di recuperare un po' di quelle emozioni che mi sembravano perse e di quei sogni in cui non credevo quasi più.  “Non vi è nulla di più triste che svegliarsi la mattina di Natale e scoprire di non essere un bambino” (Erma Bombeck)