E' da dieci anni che associo un nome al tuo volto, e nient'altro che non sia questa stupida banalità. E poi guardarti veramente, e sentire i tuoi occhi corrodermi dentro... scavare, entrare dove io non sapevo di abitare, respirarmi ed impossessarsi delle mie azioni. Quegli occhi... dove i miei occhi si sono sentiti a casa, dove sono andati a finire nel momento in cui cercavano riposo, dove sono capitati concedendomi una tregua. E lì, nei tuoi erano al sicuro. Ho respirato veramente, erano talmente in profondità da zittire il mio pensare, il momento perfetto e intoccabile. Vorrei incontrarli ancora, quegli occhi, risentire quel leggero comporsi di equilibrio, senza una parola, un gesto che sia perfetto o fortuito, nulla. |
Vista la frequenza con cui scrivo sul mio blog stavo pensando di farlo sparire... e allora sono venuta qui, e ho riletto quei miseri (per quantità) stralci di esistenza che ho affidato alla tecnologia, e mi hanno intenerito...il solito cuore di panna! Per cui, niente di fatto. E ora sono stropicciata sotto il piumone col pc sulla pancia, e mi godo il tardo pomeriggio mentre fuori scorre una giornata grigia e poco intensa. |
mi ero proprio dimenticata di avere aperto un blog... che roba. Sono trascorsi un paio di mesi dall'ultima volta che le mie dita sono passate sulla tastiera per lasciare una traccia di me appiccicata ad uno schermo, e non sono ancora nemmeno certa che abbia un senso farlo. In questo week end di mare ho realizzato come certe minuscole cose, attenzioni, dettagli, accadimenti talmente piccoli da passare inosservati, abbiano il potere pazzesco di plasmare il nostro umore... un messaggio che compare silenzioso sul telefono, una risata che esplode inaspettata dopo un nostro commento, ma anche osservare dal di fuori delle scene e riconoscerne i meccanismi sottostanti, le dinamiche un po' infantili che scorrono nei rapporti, e trovarli buffi... Ho preso coraggio e ho telefonato a lui. E' la prima volta che lo faccio, e mi ha dato una scarica incredibile di adrenalina scorgere la mia incoscienza nel cercare il suo numero in rubrica... è stato buffo, io non sapevo che dire, e lui l'ha avvertito e ha riempito teneramente l'imbarazzo con una sorta di monologo creato apposta per mettermi a mio agio... che buffa che devo essere sembrata... spavalda e intraprendente nel chiamarlo, e poi con la tremarella alle ginocchia al momento di dire qualcosa... mi ha fatto sentire bene, e come una tredicenne alla prima cotta avevo voglia di saltellare cantando per il lungomare, tra i vecchini che passeggiavano per mano e bambini sbrodolati dal gelato....
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Lisa è stata qui una settimana. Una bomba di energia, un frullato di frutta fresca, denti che affondano in una fetta d'anguria in una sera di agosto... è stupendo incontrare persone così... con talmente tanto entusiasmo da travolgere ogni cosa che sta intorno, deformandola, illuminandola, squotendola. Solo una settimana fa non sapevo nemmeno esistesse, oggi che è partita mi sembra che nel mio percorso ci sia sempre stata. Forse con altri nomi, forse in altri contesti, ma ho spesso avuto accanto delle piccole Lise che mi hanno solleticata ad enfatizzare la meraviglia per le cose e per le persone sopra ogni altra cosa... tanti piccoli ritagli di cielo che contribuiscono a definire quello che siamo... imitiamo inconsciamente modi di fare che abbiamo amato, ci ripromettiamo di non essere mai come quel Qualcuno così irritante, e nel caso sappiamo dosare con sapienza la cattiveria... |
Inviato da: molinaro
il 03/07/2008 alle 09:58
Inviato da: SmussyBratz
il 13/05/2008 alle 15:48
Inviato da: isabelxx
il 12/05/2008 alle 04:18