sinfonia

Il mostro


Oggi si parla di politica pigliatutto. Ogni partito o movimento quando si tratta di promettere appare il più democratico del modo. Promette cose impossibili. Sembra un ragno che, nel centro della sua ragnatela aspetta  l'incauto insetto che, attratto dalla curiosità si trova impigliato mortalmente in essa, aspettando con terrore l'aracnide che lo uccida quando ha fame. Il racconto che oggi completa questo pensiero si chiama Il mostro.Nelle giornate afose dell'estate gruppi di moscerini vagavano oziando come se aspettassero qualcuno o qualcosa. parlando fra loro, uno disse:" Ho sentito passando vicino ad un villaggio degli uomini che parlavano di mostri.Dicevano che sono grandi e grossi da far paura e mangiano qualunque cosa capiti loro a tiro. però non hanno detto quanto grossi siano". incuriositi, si avventurarono nella foresta per cercarne uno. Volando tra i cespugli si imbatterono in un grosso leone. Spaventati da tanta grossezza e dal suo ruggito, che sembrava un tuono gridarono: "Abbi pietà di noi poveri moscerini, non mangiarci, ti saremo grati per tutta la vita!". Il grosso animale li scorse appena e ridendo rispose:" Chi siete? Ah... dei poveri moscerini! Non  posso farvi del male. Anche se lo volessi! Siete troppo piccoli, mangio prede molto più grosse di voi, non riuscirei mai ad afferrarvi! Devo io fuggire da voi per non essere infastidito!". andarono più avanti ed incontrarono un elefante. Ammirati per la mole e nello stesso tempo inorriditi, pensarono:" Questo è il mostro. E' grossissimo. Quando cammina fa tremare la savana". L'elefante li udì con le sue lunghe orecchie a malapena, come una leggerissima brezza che gli faceva solletico mentre scherzosa si allontanava portando con sé quel sussurro. li vide. Dapprima cercò di scacciarli con la sua grande proboscide, poi, avendo visto che erano più curiosi che fastidiosi, disse:" Carissimi piccoli  amici, non sono io il mostro che cercate, sono . Sono grosso,ma mi accontento di mangiare radici, frutta e erba". Così dicendo si sprofondò nel fango di uno stagno appena raggiunto. intanto i colori forti del giorno avevano lasciato il posto a quelli più tenui della sera. La natura con la sua tavolozza e pennelli aveva arrossato e ingrossato il sole al tramonto,tanto da rendere il paesaggio rosso come il sangue. Mentre la stella stava per nascondersi dietro una grossa duna sabbiosa, i piccoli amici incapparono in una ragnatela e furono imprigionati e mangiati da un piccolo ragno. Chi fu il mostro per loro? un piccolo insetto che si cibava di loro.