sinfonia

Seduta commissione comunale


Stamattina sono andato, sempre nel solito comune, a presenziare alla commissione edilizia. Era aperta al pubblico, ma non ho visto da nessuna parte gli avvisi e gli orari della seduta. Eravamo presenti in quattro persone perché eravamo stati avvisati così per caso da conoscenti privatamente. Sembrava già tutto stabilito, tanto che dopo circa un quarto d'ora o poco più i rappresentanti si sono alzati contenti del loro operato. fra essi c'era uno dell'opposizione che invece di proporre miglioramenti si è dichiarato senza riserve dalla loro parte. Era la stessa persona eletta qualche giorno fa che sostituì colui che era stato secondo me legittimamente eletto. Data la trasparenza dei risultati non so cosa pensare. Adunandomi poi con il gruppo dei cani, tutti i giorni ci troviamo in un posto dove possiamo ancora per poco nel verde paesino far correre liberamente in un prato i nostri amici animali, mi è stato riferito che il giorno prima, di notte, il comune pullulava di gente  ignota. Sembrava un raduno clandestino, perché nessuno sapeva niente. Cosa si saranno detti? nessuno lo sa. Però se si sono radunati il giorno prima della commissione.... Se fossimo stati un paio di secoli fa, prima dell'unione d'Italia, si sarebbe detta una riunione di carbonari al contrario. Con la differenza che non si radunavano al commissariato, ma nelle zone ben nascoste delle loro città. Il racconto di oggi è intitolato L'Asino che voleva volareNella fattoria di un contadino viveva con molti animali un giovane asino. Le sue orecchie erano molto lunghe e ritte, il suo corpo tozzo e ben strutturato. Era veramente un bel esemplare. Si abbeverava di solito nello stagno posto in mezzo al verde prato dove brucava. Un giorno vide la sua immagine riflessa nell'acqua limpida. Guardò il suo corpo e si compiacque molto, tanto da insuperbirsi. Da allora camminava altero e guardava gli altri come se fossero dei poveri esseri insignificanti. Beffeggiava la gallina dicendole che era sciocca perché era goffa nel camminare, nel cantare quando faceva l'uovo e starnazzava ad ogni minimo rumore e il maiale perché si sporcava in continuazione.  Diceva loro di imitare il suo portamento che  era fatto per essere ammirato da tutti. Gli animali disapprovavano, ma stavano zitti per non cadere vittime dei suoi poderosi calci. Un giorno, mentre si specchiava da solo nello stagno, il somaro vide, nel cielo azzurro rischiarato da un sole dorato, volteggiare a larghi cerchi, un'aquila. Sembrava ferma nel cielo pur continuando il suo volo. Inorgoglito da tanto potere, quello del volare, il quadrupede volle imitarla. Da quel momento cominciò ad allenarsi sbattendo le orecchie sempre più velocemente chiedendo agli altri animali se si fosse alzato almeno in poco da terra. Ricevendo sempre risposta negativa, pesò di andare su un'altura circostante. Si lanciò nel vuoto, ma  il suo peso lo trascinò rovinosamente facendolo schiantare al suolo. L'asino da allora capì i suoi limiti e da quel giorno divenne l'animale più saggio di tutta la fattoria.Munus