Pensieri

LA MIGLIOR DIFESA È L'ATTACCO


Al giudice tutelare del Tribunale di Macerata e p.c. a Il Resto del Carlino Via G. Garibaldi 101 62100 Macerata In punto alla demenziale convocazione per un' altrettanto folle richiesta di amministrazione controllata dei miei beni, comunico che non permetto ad alcuno, neanche a codesto Tribunale, di giudicare lo stile di vita che mi sono scelta e tanto meno ad una berciante masnada di energumeni, sguinzagliati contro di me, complice la totale incapacita di condurre delle serie indagini, che ha permesso loro, fondandosi esclusivamente su pettegolezzi di comari insoddisfatte, di violare la mia privacy, senza averne alcun diritto né legale né tanto meno morale. Il presente accanimento contro di me è dovuto alla volontà, che ho incautamente esternato al Comandante Oreste Negromonti, di voler demolire la costruzione che la sua stessa ordinanza dichiarava inagibile, cosa che evidentemente non va a genio a chi è dietro a tutto questo e che non si è fermato neanche davanti al disperato tentativo di farmi dichiarare incapace di intendere e di volere pur di fermare il mio proposito di demolire l'immobile. Essendo detto tentativo destinato ad essere smentito totalmente dalla mia perfetta sanità mentale, sarò quindi presente all'udienza fissata per il 9 luglio prossimo al solo scopo di ricevere le scuse formali degli estensori del rapporto su cui è stato basato il rinvio all'udienza in questione, del Comandante Negromonti, il cui atteggiamento vessatorio è andato al di là  di ogni ragionevolezza, del PM e dell'intero staff di codesto Tribunale, che si è permesso, davanti a testimoni, irriverenti atteggiamenti nei miei confronti. Mi riservo ogni e ciascun diritto di rivalermi sul Comune di Macerata e sui protagonisti di questa incresciosissima vicenda per gli inenarrabili disagi cui sono stata sottoposta e per le ingentissime spese legali e di altro genere che ho dovuto e dovrà affrontare. Allego copia del mio ricorso al Presidente della Repubblica avverso l'ordinanza comunale n. 296 e la notizia dell'avvio dell'iter di esame della stessa, notizia che per altro non ha fermato il reiterarsi delle vessazioni. Rilevo infine la nullità anche formale dell'ordinanza stessa, in quanto, non dando comunicazione palese della necessità  che il ricorso al Presidente della Repubblica andava redatto in carta legale (come si evince dalla lettera del Ministero dell'Interno che ha avviato l'iter di esame del ricorso), ha fatto sì che ci fosse la concreta possibilità che il ricorso stesso fosse dichiarato nullo per questioni formali e non di sostanza, determinando in questo modo una deminutio della capacità difensiva del cittadino ingiustamente attaccato dalle istituzioni. Si rende infine noto che l'intera vicenda è stata resa nota e viene costantemente aggiornata con gli sviluppi ulteriori su Internet, nel blog, che fa capo alla mia persona, perché tutti i lettori possano prenderne atto affinché non accada che qualcuno meno dotato degli strumenti culturali necessari a mettere nella giusta prospettiva la vicenda possa cadere irrimediabilmente vittima di analghe vessazioni indegne di un paese civile quale l'Italia si vanta di essere, ma a mala pena tollerabili anche in nazioni illiberali e retrograde. In fede Macerara 26 giugno 2009 Allegati: 1)ricorso al Presidente della Repubblica; 2) lettera del Ministero dell'Interno.