LA VITA DIPINTA

HO DA DIRE LA MIA SU.......


   Le trasmissioni radiofoniche "impegnate".   Per lavoro sono costretto a viaggiare per almeno due ore al giorno e così ascolto le varie trasmissioni radiofoniche circa i mille problemi che affliggono la nostra società.      Ce ne sono tantissime su Rai Radio 1 - 2 - 3, Radio 24 e via discorrendo. I problemi che sono trattati, a volte, sono parecchio scottanti, tutti molto attuali e vanno dal problema dell'immigrazione ed altri di rilevanza nazionale, a problemi di interesse planetario come il progressivo scioglimento dei ghiacciai dovuto al continuo modificarsi del clima del pianeta.   Bene,  fin qui ci siamo ed io, e chissà quanti come me, non ho orecchie che per loro, intendendo per "loro" i giornalisti che conducono la trasmissione e i vari ospiti-esperti invitati ad intervenire, ma mentre ascolto la mia rabbia monta, l'ansia mi assale e il cattivo umore inizia a pervadermi.   Dopo un pò di volte che questa sindrome da auto-radio mi ha colpito ho iniziato a chiedermi perchè accadesse.   La spiegazione mi è giunta attraverso l'ennesimo turpiloquio che, a squarciagola, ho rivolto ai conduttori delle trasmissioni ascoltate. .........PARLANO DI TUTTO IN NESSUN TEMPO !!!!!!!  Cercherò di spiegarmi meglio; la trasmissione inizia sempre con un preludio musicale che è il marchio sonoro della trasmissione stessa, e che dura, a momenti forse più della trasmissione in questione, segue la presentazione dell'argomento da parte del giornalista e la presentazione dei suoi esperti-ospiti, del resto trattati male ma non quanto i radioascoltatori che intervengono telefonicamente.   Durante la trasmissione, per cui inclusi nel tempo a disposizione che, di solito non raggiunge i sessanta minuti, vanno in onda pubblicità e musica.   Il risultato di trasmissioni come questa è che il giornalista-conduttore ha una fretta indiavolata di far intervenire tutti gli ospiti e di mandare in onda tutti coloro che si sono prenotati telefonicamente, per cui interrompe in malo modo l'ospite che sta parlando, se questo sta "sforando",  per passare all'altro e così via. Per non parlare di come sono trattati i cittadini che intervengono telefonicamente, che, a mala pena, hanno il tempo di presentarsi e salutare. La fretta che "possiede" il conduttore è percepibile quasi a livello epidermico, s'insinua, passando dalle orecchie, in tutto il sistema nervoso facendolo esplodere. Più di una volta mi sono categoricamente rifiutato di ascoltare ed ho spento la radio, a momenti con un calcio.   Le motivazioni di una conduzione del genere, non essendo io nè un direttore di canali d'informazione, nè un conduttore radiofonico, mi sono ignote ma ho il sospetto che tutto sia riconducibile ad un problema di denaro e di sponsor, visto che le uniche cose che non sono interrotte sono al pubblicità e le canzoni che, in definitiva superano in durata il tempo a disposizione di conduttore, ospiti in studio e ospiti telefonici.  Praticamente, alla fine della trasmissione sul problema dell'immigrazione sappiamo.....che c'e un problema dell'immigrazione. Per non parlare del modo maleducato che molti conduttori hanno di licenziare coloro che sono al telefono, maleducazione che, a volte, rasenta l'offesa personale se l'opinione del malcapitato al telefono non è in linea con quella del conduttore stesso (vedi Forbice).   Cari conduttori, cari registi e autori e direttori e Dei dell'Olimpo dell'informazione, in un mondo in cui tutto è patologicamente frettoloso e mutevole ....... RALLENTATE la corsa verso il niente e soffermatevi a cercare di fare veramente il punto delle situazioni che prendete in oggetto, perchè, per dire che il clima sul pianeta sta cambiando, bastano i tele e radio giornali, nonchè i giornali stessi.   Grazie e ....al prossimo turpiloquio !Alessandro MarinoP.S. Mi riprometto di registrare una di queste trasmissioni e di inserirla nel blog.