Pensieri di vento

COME ERAVAMO


Stamattina mi hai chiamato. Un numero privato, non immaginavo fossi tu anche se ogni tanto ci sentiamo. La tua voce squillante sempre sopra una mezza tonalita`. Quel 3 aprile pero`era leggermente piu`tremolante. 1982 primavera gia`iniziata e odori nascenti, il gelo dell`85 era ancora lontano. Erano gia`diverse settimane che ci vedevamo anche se la scintilla nacque...gia`quando nacque?...forse a quella festa di carnevale quando ti prestai la giacca... faceva fresco....3 aprile il salotto di casa mia...c`erano due giradischi che suonavano i prodromi della dance anni 80 e storie di tutti i giorni di Riccardo Fogli fresca vincitrice di Sanremo...attaccata all`amplificatore avevo una cuffia decisamente old style, ingombrante...il filo della cuffia si attorcigliava alle mie dita o forse il contrario....le parole del mio discorso si intrecciavano in egual misura...mi guardavi tra l`attesa e il desiderio...ma riuscivo ogni secondo a complicare tutto....siamo usciti dovevi tornare a casa e ti ho accompagnata fino in Piazza dell`Olio al capolinea del bus 22...c`erano ancora quelli obsoleti, verdi a due piani e tanto fumo ma l`inquinamento non era ancora di moda....gli autobus passavano ancora dal centro sotto il duomo...il mio discorso stava sempre li`arrotolato spezzettato malfermo....l`autista mise in moto il decrepito mezzo e tu facesti un saltello sopra la pedana per prendere posto, tra le porte pieghevoli....i miei occhi trovarono finalmente i tuoi dopo tanto nascondersi...all`improvviso ti sporgesti e mi baciasti trovando il coraggio al posto mio...non e`possibile cercare le parole adatte ma il sapore del tuo bacio dopo 25 anni e`ancora li` e ogni volta che la tua voce, con il solito tono alto, mi investe, lo sento delicato e penetrante, pieno dei nostri sedici anni...